In rosso di oltre l'1% del suo valore sia nei confronti del dollaro USA che verso l'euro, la sterlina sta per registrare il suo giorno peggiore da dicembre 2022. A scatenare il sell-off degli investitori sulla valuta britannica le dichiarazioni rese al quotidiano Guardian dal governatore della
Bank of England,
Andrew Bailey, secondo cui la Banca centrale potrebbe
diventare più aggressiva nel suo approccio ai tagli dei tassi di interesse.
Questo ha fatto scattare in piedi tutti coloro che confidavano nel fatto che la BoE avrebbe mantenuto un approccio più accomodante rispetto ad altri istituti monetari come la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea. Il mese scorso, i membri del Comitato per la politica monetaria della BoE hanno votato per conferma dei tassi per via delle preoccupazioni circa il ritorno dell'inflazione soprattutto nel settore dei servizi. Lo stesso Bailey ha parlato di un approccio graduale in merito al passaggio da un forte inasprimento monetario a un allentamento.
Ora il mercato interpreta questa nuova presa di posizione del governatore britannico come un'inversione a U che contrasterà il rally della sterlina. Sul mercato monetario, i trader prezzano un taglio di un quarto di punto a novembre con una probabilità del 100% e una medesima riduzione a dicembre con una probabilità che passa dal 40% al 70%.
Sterlina: ecco cosa si aspettano gli investitori
Dopo le dichiarazioni di Bailey, gli hedge fund si sono attivati a vendere la sterlina, con la volatilità implicita rispetto al dollaro riferita alla prossima settimana nel mercato delle opzioni che è salita ai massimi da inizio gennaio. Gli investitori in sostanza stanno cercando di proteggersi dalle grandi oscillazioni che possono interessare il pound.
Quindi bisogna aspettarsi altri scivoloni nei prossimi mesi? Di questo è convinto Valentin Marinov, responsabile della strategia FX del G10 presso Credit Agricole a Londra. "I giorni migliori del rally della sterlina potrebbero essere alle nostre spalle", ha detto l'esperto, che osserva come la valuta britannica sia in territorio di ipercomprato rispetto a dollaro ed euro.
A giudizio di Francesco Pesole, strategist FX di ING, dopo il tono "sorprendentemente accomodante" di Bailey, la correzione della sterlina potrebbe estendersi a 1,30 dollari (da 1,13 attuali) nel breve termine, poiché "un riprezzamento dovish incontra tassi swap in dollari USA più elevati".
Jane Foley, senior FX strategist di Rabobank, pone però all'attenzione anche un altro aspetto emerso dalle dichiarazioni di Bailey nell'intervista, ovvero i potenziali rischi per l'inflazione derivanti da un'impennata dei prezzi del greggio a seguito dell'inasprimento delle tensioni in Medio Oriente. Nel computo totale ci sarà anche il prossimo bilancio della Gran Bretagna che rischia di mettere sotto pressione la sterlina con aumenti di tasse e una rigorosa disciplina della spesa pubblica per tenere il deficit sotto controllo.
Ad ogni modo, finora la valuta di Sua Maestà è sempre la migliore nel gruppo del G10 quest'anno in termini di performance, con un rialzo di circa il 3% su dollaro ed euro. C'è quindi chi rimane scettico sul fatto che i commenti di Bailey possano davvero invertire lo status che si è determinato finora. "Penso che si dovrebbe essere cauti nel dare troppo peso a questi commenti", ha affermato Kirstine Kundby-Nielsen, analista di Danske Bank, che osserva come nell'ultima dichiarazione di politica monetaria ci sia stata una votazione di 8-1 per lasciare i tassi invariati. "Un ritmo graduale di taglio rimane lo scenario di base della BOE", ha aggiunto.