Gli investitori si stanno tenendo alla larga dal dollaro USA. Nel mese di settembre il Dollar Index - l'indice che tiene conto dell'andamento della moneta americana rispetto a un paniere di valute - ha perso circa 1,5 punti percentuali. Secondo un'analisi di State Street Global Markets, il posizionamento degli investitori nel lungo periodo rispetto al dollaro USA è il più neutrale degli ultimi due anni e mezzo. Gli hedge fund e altri speculatori di mercato la scorsa settimana hanno aggiunto ulteriori posizioni "short".
A guidare le vendite verso la divisa a stelle e strisce sono soprattutto due fattori. Il primo attiene alla
politica monetaria della Federal Reserve. L'istituto centrale americano ha tagliato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale nella riunione del 17-18 settembre alimentando le aspettative che nei prossimi mesi il ritmo delle riduzioni sarà particolarmente aggressivo. Rendimenti più bassi sul mercato equivalgono a ritorni più contenuti dalla detenzione di dollari, di conseguenza gli investitori tendono a preferire valute potenzialmente più redditizie.
Una seconda ragione dell'indebolimento del dollaro USA fa riferimento alle
elezioni americane. Nei sondaggi, il vantaggio di Kamala Harris su
Donald Trump è risicato e gli investitori temono una seconda amministrazione del candidato repubblicano. Se il 78enne dovesse conquistare la presidenza, il mercato ha paura che le tensioni con i principali partner commerciali, quali Messico e Cina, finiranno per inasprirsi. Trump infatti ha intenzione di applicare una tariffa generale del 10% su tutte le importazioni e del 60% sulla Cina. Questo, stimano alcuni trader, non gioverebbe al dollaro USA.
Dollaro USA: il parere degli investitori
Recentemente diversi strategist si sono espressi riguardo l'andamento del biglietto verde. Secondo Elsa Lignos, stratega di RBC Capital Markets, "gli investitori stanno cercando di stare alla larga dal dollaro e di assumere una maggiore esposizione cross-currency". Considerando l'esito elettorale così incerto, "è difficile per gli operatori inserirlo nelle loro previsioni e nella loro posizione", ha aggiunto.
I gestori di fondi di State Street Global Advisors preferiscono attendere le elezioni per fare chiarezza su dove potrebbe dirigersi il dollaro. "Superiamo l'incertezza della crescita e vediamo come si svolgeranno le elezioni. Il dollaro potrebbe scendere molto più in basso una volta che i mercati avranno maggiore chiarezza su questi temi", hanno detto.
Gli strategist di JP Morgan Chase invece preferiscono aspettare prima i dati sull'occupazione che verranno rilasciati questa settimana per tracciare l'andamento del dollaro USA. Questo perché la lettura fornirà un quadro più nitido sul percorso dei tassi di interesse della Fed. Fino ad allora, mantengono una posizione "leggera e neutrale", hanno scritto.
A giudizio di Dominic Bunning, responsabile della strategia FX del G-10 di Nomura, "lo slancio dei dati statunitensi non è così male, quindi è difficile prevedere una significativa debolezza del dollaro USA rispetto alle altre valute del G-10 in questo momento". Quanto alle elezioni di novembre, l'esperto ritiene che in vista del voto c'è il rischio di volatilità. "Quindi cerchiamo di evitarlo con una minore esposizione agli Stati Uniti", ha aggiunto.