Lo Yen continua a perdere terreno nei confronti del Dollaro USA, con il cambio
USD/JPY che ha raggiunto a 145 il livello più alto delle ultime tre settimane. Il taglio dei tassi di mezzo punto percentuale effettuato dalla Federal Reserve nella riunione del 17-18 settembre non è bastato per indebolire il "ninja", perché nel frattempo il governatore della
Bank of Japan, Kazuo Ueda, questa settimana ha ribadito che non c'è alcuna fretta di aumentare i tassi.
"La propensione al rischio, spinta dal taglio del FOMC della scorsa settimana e dalle speranze di un atterraggio morbido, ha messo in ombra la riduzione dei differenziali dei tassi di interesse", ha detto Carol Kong, strategist valutario presso la Commonwealth Bank of Australia. Nel frattempo, il presidente della Fed Jerome Powell sta cercando di frenare il mercato avvertendo di non aspettarsi sempre sforbiciate da 50 punti base.
USD/JPY: occhio alle elezioni giapponesi di domani
Dopo aver toccato il massimo da 38 anni a 162 il 3 luglio, in questo trimestre il cross USD/JPY ha perso circa l'11%. Da allora gli investitori hanno cominciato a scontare un cambio di rotta nella politica monetaria delle Banche centrali di Stati Uniti e Giappone, con la Fed alle prese con un ciclo di allentamento dopo due anni di strette e la BoJ che, dopo essere uscita dal regime dei tassi negativi nel mese di marzo, si preparava a un aumento di 25 punti base. Tutto ciò è stato esacerbato dalle preoccupazioni per una recessione negli Stati Uniti e dalle liquidazioni delle operazioni di carry trade che vedevano lo Yen come valuta di finanziamento e il Dollaro USA come asset di investimento.
Il balzo dello Yen però ora si scontra con una realtà giapponese nella quale ancora vi sono deflussi di capitali, un deficit commerciale e tassi di interesse reali negativi che finiscono per pesare sulla moneta nipponica. "È probabile che l'USD/JPY continui a fluttuare, con le aspettative del mercato sull'entità del taglio dei tassi di interesse alla prossima riunione del FOMC di novembre che cambiano in risposta alla forza o alla debolezza degli indicatori economici statunitensi", si legge in una nota elaborata da Masafumi Yamamoto e Masayoshi Mihara, analisti di Mizuho Securities.
Lo Yen potrebbe risentire anche dell'effetto elezioni del partito al governo in Giappone di venerdì, dalle quali probabilmente uscirà il prossimo primo ministro del Paese. Tra i candidati vi è in particolare il ministro per la Sicurezza Economica Sanae Takaichi, che ha una posizione contraria all'aumento dei tassi di interesse. "Le elezioni dell'LDP di domani sono un rischio per lo Yen", ha detto Kong. "A seconda di quale candidato vincerà, i prezzi di mercato per i rialzi dei tassi della BoJ possono muoversi bruscamente in entrambe le direzioni".