Il dollaro USA sta per annullare tutti i guadagni ottenuti quest'anno sulle principali valute. Nei confronti dell'euro il biglietto verde si avvicina al livello minore in oltre un anno mentre rispetto alla sterlina in questo momento è al minimo degli ultimi trenta mesi. Gli investitori stanno vendendo dollari nell'aspettativa che la
Federal Reserve attui altri tagli aggressivi ai tassi di interesse. Il governatore
Jerome Powell ha avvertito il mercato che il ritmo dei tagli non sarà basato sui 50 punti base, ma il mercato non gli crede e da qui alla fine dell'anno sconta almeno un'altra mossa della stessa portata. In questo momento, una riduzione del costo del denaro dello 0,5% a novembre è prezzata con una probabilità del 50%.
Con tassi Fed più bassi, il dollaro USA è in difficoltà rispetto alle altre valute o comunque perde il vantaggio ottenuto nel periodo in cui i rendimenti statunitensi sul mercato superavano il 5%. Gli ultimi dati economici negli Stati Uniti supportano l'idea che la politica monetaria sarà largamente accomodante per evitare l'arrivo di una recessione. Il mercato del lavoro ha lanciato chiari segnali di rallentamento, sebbene Powell abbia riferito che ancora è in salute. Nel frattempo, i risparmi accumulati durante il periodo Covid negli Stati Uniti si stanno esaurendo e i tassi di insolvenza sono in aumento. Ieri inoltre è arrivata la notizia che la fiducia dei consumatori ha segnato il calo maggiore degli ultimi tre anni.
Dollaro USA: prevista ancora debolezza
Gli analisti prevedono ancora debolezza nei prossimi mesi per la valuta americana. Lee Hardman, analista valutario senior di MUFG, osserva come il dollaro USA si sia "indebolito notevolmente dalla fine di luglio, quando il mercato si è orientato verso la prospettiva di un allentamento più aggressivo da parte del FOMC". Per questo motivo, "vediamo il dollaro vulnerabile in futuro, anche se su scala più modesta", ha aggiunto.
Anche gli strategist di JP Morgan non sono molto ottimisti circa un'inversione di tendenza del biglietto verde e hanno dichiarato che manterranno un'esposizione "leggera e neutrale". Almeno fino a quando "ulteriori dati sul mercato del lavoro statunitense non forniranno maggiore chiarezza sul percorso dei tassi della Fed", hanno precisato.
Gli analisti di Goldman Sachs la scorsa settimana hanno abbassato le stime sul dollaro USA rispetto a tutta una serie di valute tra le quali l'euro, la sterlina e lo yen. A loro giudizio, "la decisione della Fed ha dimostrato la sua volontà di rispondere in modo più aggressivo rispetto alle altre Banche centrali all'ipotesi di una recessione economica".