Il vincitore della classifica delle migliori performance degli ultimi 12 mesi tra le valute emergenti è il rand sudafricano. Con un +15% la divisa ha surclassato nell’ultimo anno il peso messicano, al momento al secondo posto con il +7%. Curioso notare come entrambi questi Paesi sono tra gli emergenti che non hanno alzato i tassi di interesse a differenza di Brasile e Russia che invece già da mesi hanno modificato la loro politica monetaria.
Rand Sudafricano: ecco perché potrebbe concludersi il rialzo
Ma perché il meglio per il rand potrebbe essere alle spalle? Sicuramente perché la spinta nei prezzi delle materie prime potrebbe subire un ridimensionamento nelle prossime settimane a causa di un mix di sentiment eccessivamente benigno combinato a fisiologiche prese di profitto e prospettive di graduale seppur lento esaurimento della politica monetaria espansiva americana.
Da sempre USD/ZAR è un cambio sensibile alla volatilità di mercato e all’evoluzione delle mosse della Fed. Il tono un po’ più hawkish del previsto del Presidente dell'istituto, Jerome Powell, ha fatto storcere il naso a qualche trader lungo di rand.
Come vedremo tra poco il raggiungimento di livelli tecnici particolarmente importanti sta impedendo al rand di migliorare da qualche settimana la sua performance e gli ottimisti vedono nel potenziale rialzo dei tassi locali una nuova stampella di sostegno per i prezzi. Non sarà questo un tema del meeting di luglio e lo stesso mercato non prezza più di un rialzo da qui alla fine dell’anno in terra sudafricana.
Poco se si vuole pensare ai tassi di interesse come strumento di sostegno. L’ultimo dato di inflazione di maggio ha fatto registrare un incremento su base annua del 5,2% con la rilevazione core poco sopra il 3%. Con questi numeri il livello ufficiale di tassi al 3,5% appare ancora adeguato. Questa deve essere anche l’interpretazione che ha dato il mercato visto il rimbalzo su USD/ZAR passato in poche sedute da 13,3 a 14,3.
USD/ZAR: analisi tecnica e livelli da monitorare
La zona di supporto, lo si comprende anche graficamente, è di quelle che contano già dal 2018. Ma siamo inseriti da oltre un anno all’interno di un trend bearish e quindi l’attenzione principale è rivolta alle resistenze: la trendline ribassista principale e la media mobile a 200 giorni. Fino a 15 USD/ZAR può muoversi verso l’alto senza compromettere il trend.
Andare oltre comprometterebbe tutta la struttura bullish del rand. Non è visibile a livello grafico, ma zona 13/13,5 è anche area di transito della linea di tendenza ascendente decennale che dal 2011 guida l'uptrend. In sintesi potremmo essere ai titoli di coda della forza del rand sudafricano. Gli eccessi del 2020 sono stati ripuliti, le valutazioni sono tornate in equilibrio e l’analisi tecnica suggerisce di andare long USD/ZAR ad ogni correzione verso i supporti.