La scorsa settimana avevo indicato come il golden cross su EurAud rappresentasse un'opportunità per chi voleva andare long sul cross particolarmente esposto al mondo delle materie prime. È andata meglio del previsto, con un rally poderoso che dopo aver accarezzato 1,59, ha proiettato i prezzi sopra 1,63. Colpa della pandemia, del calo delle materie prime e della Nuova Zelanda.
Nuova Zelanda: ecco le sorprese negative che penalizzano la valuta
Già perché la sorpresa negativa è arrivata dai cugini neozelandesi. A sorpresa la Banca centrale non si è mossa sui tassi di interesse mercoledì scorso, lasciando invariato il costo del denaro allo 0,25%. La maggior parte degli analisti si attendeva un rialzo di 25 punti base e la delusione si è scatenata in un ribasso del dollaro neozelandese.
Non sono le condizioni economiche ad aver impedito all'istituto centrale di aumentare i tassi. La colpa è ancora della pandemia che non sembra voler mollare la presa soprattutto in quei Paesi rimasti molto indietro nelle vaccinazioni. La Nuova Zelanda è tra queste, e al primo caso di Covid il Governo ha messo in lockdown la Nazione.
Le previsioni della Reserve Bank of New Zealand si mantengono comunque orientate verso un rialzo dei tassi entro fine anno e 100 punti base aggiuntivi nel 2022 . La delusione del mercato è però evidente ed oltretutto è stata rinvigorita dal quasi annuncio di tapering da parte della Fed e dal calo successivo delle materie prime.
NZD/USD: analisi tecnica e strategie operative
Tecnicamente NZD/USD ha svoltato decisamente al ribasso allontanandosi dalla media mobile a 200 giorni. Ultima speranza per i rialzisti la tenuta di 0,68, dove la prima gamba correttiva eguaglia la seconda. Obiettivamente, dopo che il cambio ha tentato di sfondare i massimi del 2017 e del 2018, la correzione potrebbe assumere contorni anche più ampi. Per chi è short di NZD, sotto 0,68 può incrementare la speculazione ribassista contro la divisa oceanica.
Le stesse indicazioni sembrano emergere su EUR/NZD. Dopo una lunga fase di accumulazione sotto la media mobile a 200 giorni il cross sembra proprio aver sfondato verso l’alto in maniera decisa. Primo obiettivo 1,75, che accoglie alcune resistenze statiche, anche se l’obiettivo vero è quello localizzato a 1,80 dove il mercato trovò diversi ostacoli durante i mesi centrali del 2020.
Chi è lungo di NZD o chi ha comprato titoli denominati in valuta neozelandese perché attratto dai seppur bassi rendimenti, farebbe bene a valutare una exit strategy da una divisa tipicamente sensibile alla volatilità dei mercati finanziari.