Erdogan ci riprova. Il Presidente turco torna a mettere sotto pressione la Banca centrale affinché metta mano sui tassi di interesse per stimolare l’economia in una ricetta tutta particolare che vorrebbe questa mossa come antidoto ideale per sconfiggere l’inflazione.
Ovviamente non sarà così. Questa mossa serve esclusivamente ad ottenere consenso elettorale e rilanciare l’economia attraverso una maggiore erogazione di credito. La ricetta perfetta per non rendere sostenibile questa scelta di politica monetaria e rovinare quel poco di buono fatto negli ultimi mesi.
Il Governatore precedente aveva ridato credibilità alla banca centrale di Ankara riportando il rapporto con l’euro vicino a 8,00 e con il dollaro USA a 7,00. I prezzi al consumo intanto continuano a salire dimostrandosi una piaga ancora difficile da curare per la Turchia, nonostante il maxi rialzo del costo del denaro attuato nei mesi scorsi.
A luglio l’inflazione core è salita al 18,9% contro il 17,5% di giugno. Siamo al livello più alto da aprile 2019 e sopra il target del 3-7% fissato dalla Banca centrale. I prezzi alla produzione hanno accelerato ad un incredibile +45% su base annua e questo fa pensare ad un ulteriore allungo del CPI nei mesi a venire. Tra le cause di questa situazione vi sono la nuova svalutazione e l’aumento dei prezzi del petrolio.
Tutti numeri che fanno comodo a Erdogan per dimostrare che le scelte fatte finora dall'istituto centrale, anche sotto la pressione delle autorità internazionali preoccupate dal basso livello delle riserve turche, sono sbagliate. Se l’autorità monetaria cederà alle pressioni, per il cross EUR/TRY il trampolino di lancio è già pronto.
Forex, Lira turca: il quadro tecnico
Il mercato ha pensato bene di alleggerire le posizioni long sulla lira turca dopo che la stessa è scesa per un paio di sedute sotto quota 10 contro l'euro. Dal punto di vista tecnico rimane quasi una chimera superare la media mobile a 200 giorni in area 9,50, la soglia tecnica di supporto più ambiziosa per chi è lungo di lira in questo momento.
L’ultimo caso di discesa sotto questo supporto dinamico risale a febbraio 2021, pochi giorni dopo le quotazioni di EUR/TRY ripartirono verso l’alto. Il rimbalzo mette adesso sotto pressione il downtrend di brevissimo periodo e quindi per la lira turca serve una immediata reazione per riprendere la strada del rafforzamento. In caso contrario sarebbero probabili nuovi minimi contro la moneta unica e il biglietto verde.