La politica monetaria giapponese rappresenta da tempo un modello che secondo alcuni analisti condanna aree economiche del mondo con similitudini economiche e demografiche ad un processo di progressiva erosione dei tassi di interesse e soprattutto di remunerazione del capitale obbligazionario.
La giapponesizzazione dell’economia europea è un non è un fenomeno nuovo e ha trovato una sua estremizzazione nella politica dei tassi sotto zero adottata dalla BCE negli ultimi anni. Un tentativo estremo di contrastare la deflazione. Dopo la pandemia, sotto un certo punto di vista le somiglianze tra il Vecchio Continente e il Paese del Sol Levante sembra però essere venuta meno.
Giappone: BoJ disposta a tutto per far ripartire inflazione
L’Europa ha riassaporato il gusto amaro di prezzi al consumo in decisa risalita, il 5% secondo gli ultimi dati. Uno scenario non destinato a rientrare a brevissimo, che ha costretto Christine Lagarde ad accantonare le parole dovish per spingersi verso qualcosa di più importante e che il mercato stima in 100 punti base di rialzo nei tassi da qui a due anni.
Il Giappone non ha mai percepito nulla di tutto ciò se non di riflesso. Stordito da un allentamento monetario permanente, il popolo giapponese sembra incapace di ritornare ad alimentare qualsivoglia fiammata inflazionistica.
L'ultima rilevazione dell'indice dei prezzi al consumo parla di un numero di poco superiore al 1%, questo mentre negli Stati Uniti si viaggia ben oltre il 7%. E non appena i rendimenti a 10 anni nipponici sono risaliti sopra quota 0,2%, la Bank of Japan si è precipitato a chiarire un concetto: i tassi non saliranno fino a quando l’inflazione non salirà stabilmente sopra al 2% e per fare questo l'itituto è disposto a tutto.
Alle parole sono seguiti i fatti. Decisi nuovi e illimitati acquisti di titoli di Stato per evitare il superamento dei tassi di interesse all’asticella di 0,25%. La reazione dello yen a questa notizia non poteva che essere negativa. Trovandosi in un contesto globale nel quale tutte le Banche centrali si muovono sul costo del denaro, quella giapponese sembra essere una mosca bianca e l’appeal della valuta sottostante precipita se queste sono le indicazioni prospettiche.
EUR/JPY: analisi tecnica e livelli trading
EUR/JPY è tornato a ridosso di un livello estremamente critico e importante che solo le tensioni geopolitiche hanno per il momento allontanato. Come si può vedere dal grafico, il consolidamento cominciato dopo l'uptrend marzo 2020-maggio 2021 sembra prossimo all’esaurimento.
Dopo una perfetta combinazione di due gambe ribassiste (con la seconda identica alla prima in ampiezza), il cross ha spinto sull’acceleratore in questo inizio 2022, andando a colpire la trendline ribassista che unisce gli ultimi due massimi.
Le tensioni sui mercati finanziari hanno respinto questo primo assalto, ma sopra 133/134 si aprirebbero le porte del ribasso per la divisa nipponica con obiettivi ambiziosi da posizionare sui massimi 2018 di zona 137. Momento molto interessante per tutti i cross che hanno lo yen come protagonista.