Il mondo emergente subisce il nuovo ritorno della volatilità seppur non in modo così clamoroso e con sfumature diverse. Alcune divise come la Lira turca hanno ritrovato un po’ di fiducia dopo il cambio di guida alla Banca centrale. Altre come il Rand sudafricano stanno subendo fisiologiche prese di profitto dopo un rally piuttosto importante. Divise come il Rublo vengono vendute sul timore di nuove sanzioni a causa di decisioni politiche non gradite all’Occidente. Infine ci sono valute come il Peso messicano, che si trovano di fronte a livelli tecnici assolutamente degni di nota.
Peso messicano: la FED innesca le vendite
La certezza che la FED manterrà ancora accomodante la sua politica monetaria è formalmente arrivata. La conferma di Jerome Powell che i tassi rimarranno bassi e che la Banca centrale assicurerà il suo sostegno fino a quando la ripresa economica, occupazione ed inflazione in primis, non si sarà consolidata avrebbero dovuto fornire certezze al mercato.
Al tempo stesso la Federal Reserve ha mostrato sorpresa per la resilienza della congiuntura economica ignorando anche il messaggio di più alte aspettative di inflazione lanciato dal mercato. La volatilità innescata dai cali dei principali indici azionari segnala un nervosismo legato ai ritardi nel piano di vaccinazione e probabilmente nello slittamento in avanti di un ritorno alla normalità che gli analisti si aspettavano entro l’estate 2021.
Non sarà così evidentemente ed anche le valute emergenti, finora premiate, hanno subito la pressione delle vendite. Tra queste segnalo il Peso messicano che nel lotto emergente continua comunque a risultare un riferimento interessante alla luce dei modesti, ma ancora positivi, tassi reali offerti.
USD/MXN: analisi tecnica e strategie operative
USD/MXN sta ritornando verso quelle resistenze che potrebbero fare da spartiacque ad una potenziale zampata dell'orso sulla divisa centro americana. Come vediamo dal grafico la media mobile e la trendline ribassista che unisce i massimi decrescenti da marzo 2020 sono ormai a tiro.
Qui un trader trend follower può tentare il rientro sul Peso messicano fissando idealmente un livello di stop sopra area 21/21,5 dove l'inversione sarebbe d'obbligo. A complicare le cose è anche la positività del Presidente del Messico, Obrador. Il problema arriva proprio dalla situazione sanitaria del Paese, in cui gli ospedali lavorano già al massimo della loro capacità.
Naturalmente una Nazione che ha un interscambio commerciale fortissimo con gli USA non può che soffrire un rinvio della ripresa a pieno regime delle attività produttive. Goldman Sachs si aspetta che la ripresa mensile dello 0,9% mostrata a novembre dall’economia messicana ha trovato un proseguimento nel mese di dicembre rendendo meno amaro il calo dell’intero 2020 (-8,3% le attese di calo del PIL 2020).
Le vendite al dettaglio sempre a novembre hanno mostrato una tonicità maggiore delle attese (+3,3%) ma naturalmente si guarda al dato di inflazione (3,3% l’ultima release) come potenziale market mover sui tassi di interesse.
La banca centrale si riunirà l’11 febbraio ed un’invarianza del costo del denaro al 4,25% potrebbe ridare vigore al peso messicano allontanandolo da questi pericolosi livelli tecnici. Un ribasso del costo del denaro viceversa potrebbe indurre a quel breakout tecnico che metterebbe la parola fine alla correzione 2020 di dollaro USA/peso messicano