Mentre la Borsa giapponese vola a livelli che non vedeva dal 1999, il mercato si interroga su che fare con lo Yen. Solitamente debolezza valutaria è sempre stata associata a forza dell'indice Nikkei, ma in realtà negli ultimi tempi l'USD/JPY ha mostrato i muscoli scendendo sotto quota 103.
Siamo sempre più vicini alla soglia tecnica di 100 che lo stesso Governo ha fissato come soglia del dolore oltra alla quale non andare. Il premier Suga comincia ad essere nervoso. Rumor vorrebbero le Olimpiadi giapponesi ancora in discussione e comunque vada non saranno certamente quel successo di pubblico che tutti aspettavano.
La gestione zoppicante della pandemia aumenta le incertezze che aleggiano attorno al Premier che infatti ha visto precipitare la sua popolarità al 33%. Le elezioni autunnali sono dietro l’angolo e la campagna elettorale si giocherà ovviamente sul sentimento dei giapponesi circa la sicurezza sanitaria del loro Paese e sulle prospettive economiche.
Per questo credo che nuove misure fiscali verranno messe in campo da Suga attorno alla metà dell’anno per convincere gli elettori. La Bank of Japan a sua volta fa quello che può nel tentativo di mantenere una politica accomodante ed evitare una fuga in avanti dei tassi reali comprimendo quelli a lunga.
I verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria hanno evidenziato come la crescita della produttività è l’unica strada per uscire da una fase di bassa crescita. Logico in un Paese in costante calo demografico. Nelle note della BoJ si fa riferimento soprattutto alle piccole e medie imprese che devono aumentare il tasso di produttività.
Qui il Governo ha diretta competenza. Istruzione e mercato del lavoro devono migliorare, una ricetta che anche in Italia produrrebbe risultati miracolosi.
GBP/JPY: analisi tecnica e strategie operative
Se USD/JPY rimane ampiamente sotto 105, se EUR/JPY fatica nello sfondare 127, questa settimana voglio focalizzarmi su GBP/JPY. Il recupero della sterlina post accordo sulla Brexit ha permesso ad un cross poco pubblicizzato ma molto liquido di abbozzare l’inversione di una tendenza ribassista che va avanti dal 2018.
A differenza di marzo 2020 o marzo 2019 il breakout ribassista non ha proseguito nella sua corsa, invertendo la tendenza e superando il massimo precedente di area 142. Questa è la prima volta da tre anni a questa parte.
Considerando che siamo anche in zona di rottura della trendline discendente il momento è vibrante. La battaglia è in corso e la rottura rialzista di 142 prima ed infine di 144 sarebbe il definitivo segnale di inversione di tendenza che aprirebbe le porte ad una debolezza ben più marcata dello Yen. Per la gioia del premier Suga.