Brexit in avvicinamento con la nuova presidenza Biden che non sembra essere molto propensa ad appoggiare Boris Johnson dal punto di vista diplomatico come aveva fatto Trump. Il capo del Governo inglese si trova isolato e travolto dalle polemiche per la cattiva gestione della pandemia e comincia ad ammorbidire le sue posizioni in vista della chiusura delle trattative con la UE.
Da EUR/GBP arriva qualche timido segnale. La questione dei confini irlandesi e quella legata alla pesca appaiono ormai i nodi finali di una matassa che dovrà necessariamente essere dipanata per il bene di tutti. Intanto nell’incertezza la Bank of England ha pensato di aumentare la portata del QE.
Il secondo lockdown sta portando altri danni all’economia e così la BOE, piuttosto che entrare nel territorio dei tassi negativi (i tassi attualmente sono allo 0,1%), ha deciso di ampliare di 50 miliardi di Sterline la portata del piano di riacquisto dei titoli obbligazionari. Pensate che il programma di QE fu lanciato nel 2009 durante la Grande Crisi Finanziaria e dai 200 miliardi di allora siamo arrivati agli 875 di adesso.
Visto l’allargarsi della pandemia la previsione dell'istituto centrale britannico è per un calo del PIL inglese nell’ordine dell'11% nel quarto trimestre del 2020. Questo valore dovrebbe essere recuperato secondo stime ottimistiche nei primi tre mesi 2021 con analogo rimbalzo. Quest'anno l’economia si dovrebbe contrarre del 9% per poi rimbalzare nel 2021 del 7,2% in sostanziale assenza di inflazione. Brexit e vaccino potrebbero quindi fare la differenza.
EUR/GBP: analisi tecnica e strategie operative
EUR/GBP sembra voler mettere il naso fuori da quella finestra di negatività che finora ne aveva caratterizzato l’andamento. Come si vede dal grafico la media mobile a 200 giorni per l’ennesima volta torna ad essere messa sotto pressione. Considerando quante volte da marzo questo supporto dinamico ha respinto le velleità del Pound il momento è certamente interessante.
Dal 2016 in avanti il cross ha sempre testato area 0,92/0,93 prima di cedere sotto i colpi dei compratori capaci di riportare i prezzi in zona 0,83/0,85. Sarà così anche stavolta se si apriranno gli spiragli di accordo. Per questo una chiusura sotto 0,89 a mio modo di vedere può essere un segnale da assecondare con un trade short.
Visto quello che è successo nella giornata di ieri con una lunga candela rialzista le quotazioni hanno mostrato ancora una volta la forza dei compratori. Se per andare short abbiamo capito cosa serve, il long a questo punto è già un'opzione praticabile son lo stop sempre da posizionare sotto 0,89.