Il Dollaro americano potrebbe essere un problema per la nuova Amministrazione Biden. Questo è il monito lanciato da Larry Summers, economista e professore ad Harvard, in una lettera indirizzata al prossimo Segretario del Tesoro USA. Perseguire un obiettivo di svalutazione del Dollaro con politiche economiche eccessivamente espansive rappresenterebbe un rischio per l'economia.
L'obiettivo del Congresso dovrebbe essere quello di sostenere la spesa per gli investimenti accompagnando la domanda, ma senza dare al biglietto verde il ruolo centrale intorno a cui ruota tutta la politica fiscale. Tutto questo è chiaramente in contrapposizione agli obiettivi che voleva perseguire Trump, il quale ha spesso mosso critiche aspre nei confronti della FED per il suo atteggiamento nei confronti di una valuta debole
Del resto Summes non fa mistero della sua posizione, visto che è la stessa che portava avanti anche quando era Segretario del Tesoro durante la gestione Clinton. L'esperto ha infatti sempre sostenuto che un sistema finanziario stabile debba dotarsi di una moneta forte.
Dollaro USA: i rischi di un eccessivo rafforzamento
Un Dollaro forte però non è una cosa facile da sostenere in uno scenario estremamente complesso come quello attuale. L'inflazione non è motivo di preoccupazione al momento e la ripresa economica entra in collisione con strette monetarie e fiscali. Senza contare che un super biglietto verde potrebbe aumentare lo stress dei Paesi emergenti che hanno il debito denominato in dollari.
Una crisi valutaria di una certa portata sarebbe forse meglio non avallarla per l'effetto domino che potrebbe avere nei confronti del sistema bancario internazionale, come insegnano le vicende della Lira turca e del Rublo. In sostanza, valutando attentamente l'andamento del Dollaro USA durante i quattro anni di Donald Trump alla Casa Bianca non si può dire di avere avuto a che fare nè con eccessivi momenti di forza, nè di debolezza.
Eppure l'economia statunitense ha conosciuto una fase di crescita straordinaria raggiungendo la piena occupazione, prima che il Covid-19 ribaltasse totalmente il quadro economico complessivo. Quindi in definitiva non prendere alcuna posizione netta nei confronti della divisa americana, forse per Biden potrebbe essere la scelta più saggia.
Dollaro USA: la posizione degli analisti
Nel complesso comunque gli analisti rimangono ribassisti sul Dollaro USA. Il deficit di bilancio eccessivo, le aspettative di tassi a zero da parte della FED nei prossimi anni e il piano di acquisto di obbligazioni sono tutti fattori che giocano a favore della debolezza del biglietto verde.
Amundi, il più grande asset management europeo, ritiene che la moneta statunitense sia ancora sopravvalutata di circa il 5%, essendo che il vantaggio che gli Stati Uniti avevano in termini di crescita rispetto agli altri Paesi del Mondo è svanito a causa della pandemia.
Secondo Derek Halpenny, responsabile della ricerca sui mercati globali presso il MUFG giapponese, Summers ha invece messo in risalto dove effettivamente è presente il rischio per la politica economica a stelle e strisce. Per questa ragione si aspetta che, a differenza del suo predecessore, Joe Biden sarà molto più cauto a prendere posizioni contrapponendosi alla politica della FED.
A giudizio di Joe Prendergast, consulente strategico globale di Goodbody, il Dollaro forte aiuterebbe la Banca Centrale americana a tenere bassi i tassi di interesse attenuando le aspettative di inflazione e sostenendo l'economia, ancor più se i piani fiscali tanto sbandierati dal Congresso dovessero incepparsi di fronte a una platea divisa.