Le vicende che stanno interessando EUR/USD, tornato a picchiare contro le ormai arcinote resistenze di 1,19/1,20, interessano molto da vicino anche EUR/JPY, un cross sul quale credo sia molto interessante focalizzarsi nei prossimi giorni. Premesso che se la scelta di Janet Yellen a capo del Tesoro americano ha dato una prima botta al dollaro, il vero evento trigger del mese di dicembre che potrebbe cambiare gli equilibri è la BCE e l’approvazione del bilancio UE con annesso Recovery Fund.
Questi sono gli elementi di incertezza che ancora attanagliano le menti dei trader. E se saltasse il piano UE di finanziamento della ripresa? E se la BCE non fosse così aggressiva in termini di politica monetaria a dicembre? Questi fattori stanno bloccando il definitivo strappo di EUR/USD sopra le resistenze, ma come detto è il disegno tecnico di EUR/JPY che mi sembra interessante, anche alla luce della favorevole stagionalità di dicembre.
EUR/JPY: analisi tecnica, fondamentale e strategie operative
Il cross EUR/JPY ha ritestato a novembre l’affidabile media mobile a 200 giorni che già a giugno aveva favorito la ripartenza. La barriera di area 122 ha quindi tenuto ed al tempo stesso abbiamo assistito alla formazione di una ipotetica figura di testa e spalle rialzista che di fatto metterebbe la parola fine alla correzione iniziata a settembre. Ma abbiamo anche un limite, per ora invalicabile, attorno alla resistenza di 125. Tre volte il mercato ha provato a superare questo livello da ottobre ad oggi, ma nulla da fare.
Quindi siamo stretti tra 125 e 122. Ecco perché credo che un trade con stop loss piuttosto rigido possa aver senso da una parte o dall’altra. Il mio lato preferito in questo momento è quello long e quindi andare lunghi con stop a 122,40 mi sembra una strategia praticabile per il trader più aggressivo. Quello più conservatore dovrebbe invece attendere lo sfondamento definitivo di 125.
Il Giappone continua a vantare l’invidiabile caratteristica di avere tassi decennali di pochi punti base sopra lo zero. Un elemento che naturalmente (e soprattutto) nei momenti di tensione spinge molti investitori a rifugiarsi da quelle parti. Solo l’avvio di un restringimento concreto del differenziale tassi tra Giappone e Germania (ora a 60 punti base) comincerebbe a spostare parecchio denaro indebolendo lo Yen.
Per questo serve però la soluzione di quei nodi che in sede europea rimangono ancora tutti sul tavolo. Il superamento di 125 non cambierebbe ancora la tendenza di lungo periodo che vede il cross in bear market dal 2008, anche se la metterebbe in discussione visto che dalle parti di 129/130 passa la trendline discendente di lungo periodo.