Canada protagonista la scorsa settimana di numerosi dati macro ma anche di avvenimenti politici che potrebbero aprire nuovi interessanti scenari per quel Paese che fino a pochi mesi fa Trump invitava a diventare il cinquantunesimo stato americano.
Il summit del premier Carney con i rappresentanti della UE finalizzato a cercare di rafforzare i legami commerciali e di sicurezza tra due aree economiche desiderose di diminuire la dipendenza dagli Stati Uniti è stato accolto positivamente da entrambe le parti. L’interscambio tra Canada e UE è ancora modesto ma l’Europa è pur sempre il secondo partner commerciale per quello che riguarda le esportazioni dal Canada ed in questo momento uno sviluppo delle relazioni fa comodo a tutti.
Nelle ultime ore si sono poi aggiunte nuove tensioni con l'amministrazione Trump a causa di una digital tax che il Canada ha ritirato dopo aver scatenato le ire del tycoon.
Economia Canada: preoccupa l'inflazione "core"
Ma la settimana è stata utile anche per conoscere i dati di inflazione e di crescita economica in Canada.
Il Pil canadese si è confermato stagnante ad aprile, con i contributi positivi arrivati dal settore minerario, petrolifero e finanziario controbilanciati dalla negatività del settore manifatturiero.
Per quello che riguarda l’inflazione il tasso generale è sceso ad un confortante 1,7%, ottimismo che però ha trovato nel dato core una specie di doccia gelata.
L’inflazione priva delle componenti volatili è risultata infatti del 3% e non può ancora considerarsi una percentuale accettabile per una Banca centrale che ha avviato un politica monetaria espansiva, ma che non vuole nemmeno commettere l’errore di anticipare troppo i tempo con l’incognita dazi sempre sullo sfondo.
E se da aprile, mese nel quale è stato annunciato da Trump il celebre Liberation Day, il dollaro canadese ha guadagnato parecchio terreno contro dollaro americano in una reazione apparentemente poco logica ma che ha trovato proprio nell’atteggiamento meno ostile verso il Canada la sua ragione di essere, verso euro la situazione è decisamente differente.
Forex: EUR/CAD, è forse il momento di uno short
L’andamento di EUR/CAD rimane ambiguo ma al tempo stesso sembra proporre una ghiotta occasione a trader e investitori con il ritorno su livelli che in passato hanno sollecitato un ritorno di interesse per il canadese.
Non ci troviamo di fronte ad eccessi di pessimismo sul dollaro canadese come in passato, e nemmeno di sottovalutazioni fondamentali del CAD tali da essere considerate l’occasione di una vita, ma certamente le resistenze che si stanno palesando davanti a EUR/CAD sono invitanti per chi sta cercando uno spunto tecnico e tattico.

La barriera di area 1,60 nell’ultimo decennio ha consentito agli investitori di acquistare a buon mercato dollari canadesi ed ora ci siamo richiamando l’attenzione a chi fino ad ora è rimasto ai margini delle posizioni lunghe di CAD.
Con adeguati stop loss, fondamentali perché se dovessero saltare queste resistenze allora sarebbero guai seri per il canadese, su questi livelli si può tentare uno short in contro tendenza confidando che la lateralità in essere dal 2009 non interrompa proprio ora il suo percorso.