Col rilascio dei verbali del FOMC (Federal Open Market Committee) di ieri sera abbiamo avuto una fotografia ben più chiara di ciò che si sono detti i membri del Comitato e soprattutto sulle aspettative per le prossime riunioni.
La situazione sui mercati al momento pare essere stabile ma potrebbe esserci qualcosa che non hanno ancora scontato, soprattutto per quanto riguarda gli Indici USA. Analizziamo insieme le parti salienti dei verbali.
Verbali FOMC
Tre sono i punti più importanti ricavati dai verbali di ieri:
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Non-Unanimità del voto: dai verbali emerge che la pausa decisa nella scorsa riunione non è stata votata all’unanimità ma da “quasi” tutti i partecipanti. Quindi c’è stato qualche membro del comitato che voleva continuare col rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base già alla scorsa riunione. Per alcuni, infatti, l’economia statunitense è ancora troppo forte e non aumentare i tassi adesso potrebbe essere rischioso per il futuro.
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Unanimità per il futuro: quasi tutti i membri stanno valutando di continuare col rialzo dei tassi visto che tra i due mandati della FED c'è quello di preservare la stabilità dei prezzi (l'altro è rappresentato dalla massima occupazione). Su questo punto c’è un po’ di confusione proprio perché dipendente dai dati e tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro, come è stato più volte affermato.
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Inflazione ancora preoccupante: Per tutti i membri l’inflazione resta ancora appiccicosa, soprattutto per la componente “Core” (esclusi energetici e cibo) e ciò non può non essere preso in considerazione soprattutto perché le probabilità che resti elevata per più tempo sono molto elevate.
La narrativa del Comitato resta la stessa delle scorse riunioni con una piccola incertezza sulla questione “Unanimità del voto” che inizia a scricchiolare.
Questo si evince anche dal Dot Plot Chart presente in alto (grafico che riassume le preferenze di ciascun membro sui futuri aumenti dei tassi di interesse). La maggior parte del comitato ha votato per un target terminale dei tassi di interesse per il 2023 tra il 5,5% ed il 5,75%; questo si traduce appunto con un aumento di altri 50 punti base da qui a fine anno.
Come riportato dalla foto in alto, in seguito ai verbali di ieri sera le aspettative da parte dei mercati per un rialzo di 25 punti base alla riunione del 26 luglio, sono schizzate oltre il 90%.
Oltre ai punti espressi in precedenza, ricordiamo che gli economisti della FED continuano a prevedere una “mild recession” (recessione morbida) già per la fine di questo 2023. Per cui occhi puntati soprattutto sui dati macro economici che verranno rilasciati nei prossimi giorni ed alle parole di Jerome Powell durante la prossima riunione del 26 luglio.
Analisi Tecnica Indici USA - Nasdaq ed S&P 500
Gli indici USA sono gli strumenti che più di tutti potrebbero risentire di un cambio di rotta da parte del Comitato. Per cui facciamo attenzione e cerchiamo di individurare alcuni livelli chiave dai quali il prezzo potrebbe invertire.
Come mostrato in video, la zona di rotazione su base Weekly su entrambi gli indici sta funzionando perfettamente da resistenza ed è proprio da qui che potremmo assistere ad un rimbalzo tecnico importante.
Da tenere monitorata la rottura dei livelli di 4.370$ su US 500 e di 14.680$ su US Tech 100. Entreremo Short solo dopo la rottura di questi livelli direttamente a breakout (aggressivo) o al successivo retest (più conservativo).
Livelli Operativi
- Ingressi: 4.370$ e 14.680$;
- Stop Loss: 4.520$ e 15.460$;
- Target: 4.150$ e 4.000$, 14.000$ e 13.000$.