Domenica il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato con fermezza che “nessuno è escluso dalle tariffe”, aggiungendo ulteriore incertezza a una settimana già movimentata sul fronte della politica commerciale USA-Cina. L'affermazione è arrivata in risposta all'aggiornamento rilasciato venerdì sera dall'U.S. Customs and Border Protection, che ha suscitato l’impressione – soprattutto a Wall Street – di una possibile esclusione temporanea per una serie di prodotti tecnologici importati dalla Cina, tra cui smartphone, PC e componentistica elettronica.
“NOBODY is getting ‘off the hook’,” ha scritto Trump su Truth Social, aggiungendo che “non è stata annunciata alcuna eccezione tariffaria” venerdì.
Dazi USA: una comunicazione ambigua
Il documento governativo intitolato "Reciprocal Tariff Exclusion for Specified Products" ha indicato che alcuni prodotti tecnologici sarebbero stati temporaneamente esentati dai dazi reciproci USA-Cina. Si tratta dei cosiddetti “reciprocal tariffs” imposti da Trump al 125% su una vasta gamma di beni cinesi, ai quali la Cina ha risposto con tariffe speculari su prodotti americani.
Tuttavia, secondo quanto chiarito dallo stesso Trump e dal rappresentante del Commercio Jamieson Greer, i prodotti tecnologici continueranno a essere soggetti a un'imposta del 20% introdotta precedentemente come misura di contrasto al traffico di fentanyl, e non sono “realmente” esenti come inizialmente percepito dai mercati.
Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha inoltre specificato che la sospensione riguarda solo un “ritardo temporaneo” e che nei prossimi giorni verranno annunciati nuovi dazi specifici sull’intera catena del valore del settore elettronico, inclusi i semiconduttori.
Impatto sui mercati: un sollievo temporaneo
Nonostante la retorica aggressiva e la confusione istituzionale, i mercati finanziari hanno reagito positivamente nella mattinata di lunedì, interpretando la notizia come un segnale di possibile distensione. In Europa, il comparto tecnologico ha aperto in rialzo, con l’indice settoriale in crescita del 2,8%.
Tra i titoli più performanti:
-
ASM International, Infineon e ASML hanno guadagnato circa il 2%;
-
Logitech ha segnato un +5%;
-
SAP e Dassault Systèmes hanno registrato incrementi superiori al 2%.
Anche i titoli tecnologici americani quotati a Francoforte hanno beneficiato della momentanea tregua:
-
Apple ha guadagnato oltre il 6%;
-
Nvidia è salita di oltre il 3%;
-
Dell Technologies ha registrato un +6,3%.
I future sul Nasdaq hanno guadagnato 1,6% durante le prime ore di contrattazione europea.
Prospettive: nuova ondata di dazi in arrivo
Sebbene i mercati abbiano reagito con ottimismo, le dichiarazioni di Trump e dei suoi collaboratori delineano un contesto in cui le tariffe potrebbero intensificarsi a breve. L'annuncio di nuove misure sui semiconduttori – considerati strategici anche dal punto di vista della sicurezza nazionale – e sull'intera supply chain elettronica americana rischia di generare ulteriori frizioni tra Stati Uniti e Cina e un impatto diretto sulle aziende tech globali.
Il messaggio di fondo è chiaro: la Casa Bianca intende mantenere alta la pressione tariffaria e respinge qualsiasi interpretazione che parli di concessioni. Gli investitori, nel frattempo, restano alle prese con una narrativa commerciale che alterna tregue apparenti e nuove minacce, in un contesto che Dan Ives, analista di Wedbus, ha definito “dizzying”, ovvero letteralmente stordente.
In un contesto simile, investire sull'onda delle notizie è ovviamente molto rischioso, per cui cercheremo di fare luce sulla situazione e di rivalutare eventualmente titoli tech come Apple che sono stati ampiamente puniti dalla questione dazi. Seguiranno aggiornamenti.