Guerra Commerciale: il piano della Cina per vincere contro gli USA | Investire.biz

Guerra Commerciale: il piano della Cina per vincere contro gli USA

11 apr 2025 - 11:15

La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti ha raggiunto nuovi livelli di intensità. Ecco cosa è successo

Negli ultimi mesi, la Cina si è ritrovata al centro delle tensioni geopolitiche ed economiche globali, in particolare con gli Stati Uniti. Secondo le ultime analisi, Pechino non solo sta reggendo l’urto dei dazi americani, ma sembra persino guadagnare terreno. In questo articolo esploriamo le dinamiche in atto, i segnali che arrivano dai mercati e come si stanno muovendo le altre grandi potenze economiche nei confronti del Dragone.

 

 

Guerra commerciale: le ultime mosse tra USA e Cina

L'amministrazione Trump ha recentemente imposto dazi fino al 145% su tutti i prodotti cinesi, giustificando la misura con la necessità di ridurre il deficit commerciale e contrastare le pratiche ritenute sleali di Pechino.

In risposta, la Cina ha aumentato i dazi sui prodotti statunitensi fino all'84% e ha incluso diverse aziende americane in una lista di entità non affidabili, limitando le loro operazioni nel Paese. Pechino ha inoltre presentato una denuncia formale all'Organizzazione Mondiale del Commercio, accusando Washington di violazioni delle regole commerciali internazionali.​ Quali saranno le implicazioni di tutto ciò?

Inoltre, se l’intento americano era quello di frenare l’espansione cinese, i dati raccontano una storia diversa. Le aziende cinesi si stanno riorganizzando per aggirare i dazi (come fu anche nel 2018). Un esempio emblematico è la triangolazione commerciale: la Cina esporta in paesi come India o Vietnam, per poi far giungere i prodotti negli USA, aggirando così le tariffe imposte sull’origine cinese.

 

 

La strategia di resilienza e diversificazione della Cina

Di fronte alle pressioni statunitensi, la Cina ha adottato una strategia di resilienza economica e diversificazione dei partner commerciali. Il governo cinese ha intensificato gli sforzi per rafforzare i legami con l'Europa, l'Asia e il Medio Oriente, cercando di ridurre la dipendenza dal mercato americano.​

L'Unione Europea ha adottato un approccio pragmatico nei confronti della Cina, cercando di bilanciare le relazioni transatlantiche con gli interessi economici. Recentemente, Bruxelles ha sospeso per 90 giorni la risposta ai dazi statunitensi e ha avviato negoziati con Pechino per facilitare l'importazione di veicoli elettrici cinesi, evidenziando una volontà di cooperazione nonostante le tensioni globali.

Inoltre, la Cina, anziché rafforzare la propria valuta, sta volutamente svalutando lo yuan. L’obiettivo è rendere più competitivi i propri prodotti e attrarre investimenti esteri. Allo stesso tempo, Pechino ha ridotto drasticamente l’acquisto di titoli di Stato americani, vendendo dollari e convertendo parte delle riserve in oro e materie prime strategiche, a conferma di una visione di lungo termine in questo contesto incerto.

 

 

L’impatto sui mercati: chi vince davvero?

Nonostante la narrativa americana racconti una Cina “cattiva” e sotto pressione, i mercati sembrano raccontare un’altra verità. L’indice Hang Seng (HK50), che rappresenta le 50 principali aziende cinesi quotate a Hong Kong, ha ritracciato del 16% dai massimi di periodo, meno rispetto ad esempio al Nasdaq 100 americano (-18%).

Un esempio emblematico, che riassume il concetto appena descritto, è Alibaba: dopo un inizio 2025 brillante, con un +84% da inizio anno, il titolo ha subito una correzione del 30-40%, considerata però fisiologica nel contesto. Baba attualmente segna circa il +25% da inizio anno mentre aziende come Nvidia o Apple segnano oltre il -20%.

Nonostante la narrativa attuale che punta il dito contro la Cina come Paese che ne esce maggiormente sconfitto dai dazi, la realtà dei fatti potrebbe essere nettamente diversa. Paradossalmente, la Cina è in un'ottima posizione per poter fare la voce grossa ed ottenere ciò che vuole: una ripartenza del consumo interno e la chiusura di nuovi accordi commerciali che rilanceranno ancor di più il suo export verso l'estero.

Che sia iniziata una nuova era di rilancio per l'economia del Dragone?

 

 

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