La seduta di ieri è stata particolarmente volatile con oscillazioni di prezzo anomale su qualsiasi strumento finanziario. Sullo sfondo, le parole del presidente Trump in merito alla possibile rimozione del governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, hanno generato forti reazioni sui mercati, con l’EUR/USD che ha oscillato di oltre 150 pips nel giro di poche ore mentre l'indice Nasdaq 100 ha raggiunto nuovi massimi.
Indici americani in rialzo: il Nasdaq segna un nuovo massimo
Gli indici azionari statunitensi hanno archiviato la giornata con un bilancio positivo:
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Dow Jones: +0,53%, a 44.254 punti;
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S&P 500: +0,32%, a 6.263 punti;
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Nasdaq Composite: +0,25%, a 20.730 punti, registrando il terzo massimo storico consecutivo.
Il tono positivo è stato supportato dai dati macroeconomici solidi — tra cui l’indice dei prezzi alla produzione in rallentamento — e dalle trimestrali migliori delle attese, come quella di Johnson & Johnson e TSMC.
Tuttavia, l’elemento che ha catalizzato l’attenzione è stato un improvviso scivolone dei mercati a metà giornata, innescato da un report della CBS secondo cui Trump avrebbe discusso l’ipotesi di rimuovere Powell dalla guida della Fed. Subito dopo, il presidente ha smentito qualsiasi intenzione di procedere in tal senso, ma il danno — in termini di volatilità — era già stato fatto.
EUR/USD: brusca oscillazione in risposta alla narrativa politica
Il cambio EUR/USD ha vissuto una giornata estremamente turbolenta, con un’escursione intraday di oltre 150 pips: prima una risalita esplosiva verso 1,1720$ sulla notizia dell’ipotetico licenziamento di Powell, poi una violenta discesa fino a 1,1570$, a seguito della smentita ufficiale di Trump. Il tutto nel giro di poche ore.
Questa dinamica evidenzia la fragilità del dollaro USA rispetto alla credibilità della Federal Reserve. Il solo fatto che un presidente possa mettere in discussione l’indipendenza della Banca centrale è bastato a incrinare momentaneamente la fiducia nei confronti del biglietto verde.
Secondo diversi analisti, tra cui Jordan Rochester di Mizuho Bank, "anche solo il sospetto di ingerenze politiche nella Fed può generare una reazione difensiva sui mercati valutari e obbligazionari".
Outlook tra retail sales e trimestrali chiave
Gli investitori si preparano ora a una nuova ondata di dati: oggi verranno pubblicati i retail sales USA, considerati un termometro della domanda interna. Inoltre, sono attese le trimestrali di GE Aerospace e, soprattutto, Netflix dopo la chiusura dei mercati.
Il clima resta quindi di cauta attesa ma l’episodio di ieri ha ricordato a tutti una verità fondamentale: l’equilibrio dei mercati resta appeso anche alle parole, non solo ai numeri. In un contesto di tassi elevati e valutazioni tirate, ogni segnale di incertezza istituzionale — come l’ipotesi, anche remota, di licenziare il presidente della Fed — può scatenare reazioni a catena.
Disclaimer: File MadMar.