Tesla ha presentato due nuove versioni “Standard” dei suoi modelli più venduti — Model 3 e Model Y — con prezzi di partenza rispettivamente di 36.990 dollari e 39.990 dollari negli Stati Uniti. Gli investitori sono rimasti delusi e questo infatti ha portato il titolo $TSLA a perdere il 4,5% a Wall Street rispetto alla chiusura di venerdì. Cosa faranno gli investitori adesso? Le vendite continueranno? Lo vedremo in questo articolo e nel video in allegato.
Tesla: la scelta dei prezzi e le specifiche tecniche dei nuovi modelli
Si tratta di un taglio medio di oltre 5.000 dollari rispetto ai modelli precedenti, con l’obiettivo di compensare la fine del credito d’imposta federale da 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici.
Il nuovo Model Y offre un’autonomia di 321 miglia (circa 517 km) e accelera da 0 a 100 km/h in circa 7 secondi, mentre la versione Premium garantisce 357 miglia di autonomia e uno scatto 0-100 in 5,4 secondi.
Il taglio di prezzo, secondo Sam Fiorani di AutoForecast Solutions, “riporta Tesla nella fascia di accesso per chi prima dipendeva dagli incentivi”, pur mantenendo in listino le versioni superiori per evitare il deprezzamento dell’usato.
Una scelta prudente ma poco innovativa
Il mercato si aspettava un annuncio più audace. Gli analisti di CFRA hanno definito l’iniziativa “una delusione”, poiché molti investitori speravano nell’arrivo di nuovi modelli completamente inediti, come la Roadster o un’auto compatta da 25.000 dollari. La strategia di Tesla appare dunque conservativa: le nuove versioni sono semplicemente varianti ridotte di modelli esistenti, con interni in tessuto, colori limitati e trazione posteriore.
Secondo Garrett Nelson (CFRA), “l’annuncio non basta a rilanciare le vendite nel quarto trimestre, che rischiano un calo significativo dopo la fine dei bonus federali”. Il Cybertruck, rimasto al prezzo di circa 80.000 dollari, continua inoltre a rappresentare un prodotto di nicchia, lontano dal segmento di massa che Tesla vuole conquistare.
L’obiettivo: difendere le quote di mercato
Il ritorno di un Model 3 vicino alla soglia simbolica dei 35.000 dollari, promessa da Elon Musk fin dal 2013, è un tentativo chiaro di mantenere la leadership nel mercato EV statunitense in un momento di crescente concorrenza.
La rivale Chevrolet Equinox EV parte da circa 35.000 dollari e ha già superato le 25.000 unità vendute nel terzo trimestre, mentre Tesla ha venduto nello stesso periodo 86.000 Model Y e 49.000 Model 3 negli Stati Uniti, secondo dati Cox Automotive.
L’azienda punta così a stimolare la domanda e a mantenere la produzione stabile, evitando la sottoutilizzazione degli impianti. Tuttavia, i margini potrebbero soffrire: i modelli più economici garantiscono profitti unitari inferiori rispetto alle versioni Long Range e Performance, che restano i pilastri della redditività Tesla.
Analisi tecnica: il titolo Tesla perde slancio
Alla chiusura di martedì 7 ottobre, il titolo Tesla (NASDAQ: TSLA) ha perso il 4,45%, scendendo a 433,09 dollari. Dopo un rialzo del 5% nella seduta precedente, il movimento conferma la dinamica classica del “buy the rumor, sell the news”.
Fonte: Trive.com/it
Sul piano tecnico, il titolo ha rotto il supporto di breve periodo dei 440 dollari, ma l'area chiave dei 415$, molto più interessante, resta ancora intatta.
Una discesa sotto quota 415 dollari potrebbe aprire spazio a ulteriori correzioni verso i 400 dollari e successivamente verso i 370 dollari.
Al rialzo, solo un ritorno sopra i 450 dollari riporterebbe momentum positivo nel breve periodo. Visto il momento di alta volatilità sul titolo, opteremo per un trade molto veloce sfruttando la leva finanziaria offerta dal broker Trive.
Nonostante la reazione negativa del mercato, Tesla resta uno dei titoli più seguiti di Wall Street, e la sfida dei prossimi mesi sarà bilanciare volumi di vendita e margini in contrazione.
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