Dopo mesi di dominio da parte dei titoli tecnologici, i titoli Small Cap tornano a farsi notare. Il Russell 2000, benchmark per le piccole capitalizzazioni statunitensi, sta infatti per registrare il suo primo “golden cross” da 18 mesi: un segnale tecnico che storicamente ha anticipato fasi rialziste. Ma sarà davvero il momento del riscatto per le Small Cap o si tratta dell’ennesimo fuoco di paglia? In questo articolo e nel video allegato risponderemo proprio a questa domanda.
Wall Street: la riscossa silenziosa delle Small Cap
Mentre gli occhi degli investitori sono stati puntati per mesi su Big Tech e intelligenza artificiale, un movimento più silenzioso ha preso piede nei listini americani: il ritorno delle Small Cap e dei settori ciclici. A luglio 2025, il Russell 2000 ha messo a segno un +3,5%, superando sia lo S&P 500 (+1,7%) che il Dow Jones (+0,9%). Insieme a titoli industriali, materiali e consumi discrezionali, le aziende a bassa capitalizzazione hanno beneficiato di un rinnovato appetito per il rischio e di una rotazione dai titoli tecnologici più quotati.
Fonte: Trive.com/it
Il dato più interessante è che questo rally ha portato il Russell 2000 a un passo dal “golden cross”, ovvero l’incrocio della media mobile a 50 giorni al di sopra di quella a 200 giorni, segnale tradizionalmente interpretato come preludio di un trend rialzista duraturo.
Andremo a sfruttare questo segnale per intavolare un'operazione di trading rialzista proprio su questo indice, approfittando degli spread molto contenuti offerti dal broker Trive.
Cosa dicono le statistiche storiche?
Secondo i dati di Dow Jones Market Data, ogni volta che il Russell 2000 ha registrato un “golden cross” dal 1985 in poi, l’indice ha mostrato performance positive nei tre, sei e dodici mesi successivi. Si tratta quindi di un pattern tecnico storicamente affidabile.
I ritorni storici negli ultimi 40 anni di occorrenza di questo dato sono stati estremamente positivi. Con il 75% di occorrenze positive in 40 anni, il Russell 2000 ha fatto registrare ritorni medi del +11% a distanza di 12 mesi dal golden cross.
Tuttavia, gli analisti invitano alla cautela. Nanette Abuhoff Jacobson (Hartford Funds) sottolinea come i rally delle Small Cap siano spesso brevi e legati a dinamiche speculative. Le large-cap, grazie alla loro struttura più solida, riescono infatti a gestire meglio l’impatto di inflazione, dazi e rialzi dei tassi.
Il nodo macroeconomico: dazi e tassi
Le attese per un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca avevano inizialmente acceso l’ottimismo sulle Small Cap, con la prospettiva di tagli fiscali e meno regolamentazioni. Tuttavia, la reintroduzione dei dazi ha riacceso le paure di inflazione e recessione, colpendo in particolare le aziende a bassa capitalizzazione più esposte al mercato interno.
Ad oggi, il Russell 2000 guadagna meno dell’1% da inizio anno, contro il +7,3% dello S&P 500 e il +8,2% del Nasdaq. Un chiaro segnale che il mercato non ha ancora scommesso con decisione sul rilancio strutturale delle Small Cap. I futures sui Fed Funds prezzano due soli tagli dei tassi da 25 punti base entro fine anno, insufficiente – secondo molti analisti – a rilanciare con forza il segmento più sensibile al credito.
Analisi tecnica e livelli operativi sul Russell 2000
Dal punto di vista tecnico, come anticipato in precedenza, il Russell 2000 sta completando una delle configurazioni più attese dagli operatori: il “golden cross” tra la media mobile a 50 giorni (attualmente in area 2.020 punti) e quella a 200 giorni (in area 2.010 punti). Il superamento deciso della soglia psicologica dei 2.050 punti confermerebbe il breakout, aprendo lo spazio per una prosecuzione verso area 2.150-2.180, dove passa una forte resistenza statica.
In caso di storno, il primo supporto chiave si colloca in area 1.990-2.000 punti, seguito da 1.950. Solo sotto questa soglia si indebolirebbe la struttura tecnica di breve periodo, rimettendo in discussione la validità del golden cross.
In conclusione, il pattern in formazione è solido, ma richiede conferma con volumi in aumento e una prosecuzione sopra 2.050. Operativamente, chi intende posizionarsi sul Russell 2000 potrebbe considerare ingressi su ritracciamenti, con stop sotto 1.950 e target in area 2.150-2.200.
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