LVMH, il colosso mondiale del lusso, ha registrato una contrazione delle vendite nel primo trimestre del 2025, mancando le aspettative degli analisti e sollevando preoccupazioni più ampie sull’andamento del settore. I dati trimestrali mostrano un calo del giro d'affari del 3% annuo a 20,3 miliardi di euro, contro il +2% stimato dagli analisti.
Risultati LVMH: Performance per divisione e area geografica
La divisione Fashion & Leather Goods, che rappresenta quasi la metà del fatturato di gruppo e oltre il 75% dei profitti, ha registrato un calo del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro un consenso degli analisti orientato per un dato in linea con quello di 12 mesi prima. Anche il segmento Wines & Spirits, che include marchi prestigiosi come Krug e Hennessy, ha subìto una contrazione importante, con vendite in calo del 9%.
Dal punto di vista geografico, le performance sono state particolarmente deboli in Asia (escluso il Giappone), con un -11% nelle vendite organiche. Anche il mercato statunitense ha mostrato segni di rallentamento (-3%) mentre l’Europa ha mantenuto una crescita marginale, salvando in parte i risultati globali.
Il ruolo delle tensioni commerciali
LVMH attribuisce parte delle difficoltà a un contesto macroeconomico incerto, acuito dalle recenti tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa. Le tariffe imposte dall’amministrazione Trump – con aliquote del 20% sui beni europei di lusso e fino al 31% per gli orologi svizzeri – stanno avendo un impatto tangibile. Sebbene al momento le tariffe siano sospese per 90 giorni, la prospettiva di un’escalation rimane concreta e sta condizionando le strategie dei grandi gruppi.
Secondo la Direttrice finanziaria Cecile Cabanis, il rallentamento in USA è stato “guidato essenzialmente da Sephora”, la catena retail del gruppo, che ha dovuto affrontare una forte pressione sui prezzi da parte di Amazon. Anche il comparto dei profumi e cosmetici ha sofferto, in particolare tra i consumatori meno abbienti, noti come aspirational customers, più vulnerabili ai cicli economici negativi.
Reazioni dei mercati e outlook settoriale
A seguito della pubblicazione dei risultati, il titolo LVMH quotato a New York ha perso fino al 7,5%. Dall’inizio dell’anno, le azioni sono in calo del 16%, influenzando anche i titoli dei principali competitor: il fondo ETF Tema Luxury ha ceduto il 2,5% in due giorni, Richemont ha perso il 2,4%, mentre Hermès è rimasta stabile.
Gli analisti di RBC e Citi prevedono ulteriori tagli alle stime sugli utili per l’intero comparto, sottolineando l’incertezza sul recupero della domanda nel breve-medio termine. La situazione è resa ancora più complessa dalle incertezze politiche e dal rischio recessione: il sondaggio della New York Fed ha registrato il dato più basso dal 2022 sulle aspettative per l’andamento dell’S&P 500 nei prossimi 12 mesi.
In sostanza, il primo trimestre 2025 di LVMH segna un’inversione di tendenza che potrebbe estendersi a tutto il settore del lusso. L’impatto combinato della debolezza della domanda asiatica, della frenata negli Stati Uniti e delle incertezze tariffarie sta minando le prospettive di crescita di un comparto finora considerato relativamente immune alle turbolenze economiche. Il futuro dipenderà dalla capacità delle aziende di adattarsi rapidamente, dalla stabilizzazione dei mercati e dalla ripresa dei consumi internazionali.
Disclaimer: File MadMar.