Il titolo Nvidia (ticker: NVDA) ha subìto un netto calo del 6% nelle contrattazioni after-hours del 15 aprile 2025, in seguito a una comunicazione ufficiale particolarmente rilevante: il colosso dei chip ha reso noto, tramite un filing presso la SEC, che le vendite future dei suoi acceleratori AI H20 verso la Cina saranno soggette a una licenza preventiva da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Le probabilità che tali licenze vengano effettivamente concesse sono considerate molto basse, con conseguenze finanziarie significative per la società.
Nvidia: da stop alla vendita di chip in Cina una perdita da 5,5 miliardi di dollari
Nvidia ha annunciato che, a causa del blocco delle vendite in Cina, registrerà un onere straordinario pari a 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre dell’anno fiscale 2026, quello in corso. Questa cifra riflette sia l’inventario invenduto dei chip H20 che gli ordini cancellati derivanti dalle nuove restrizioni.
I chip H20 sono versioni depotenziate dei celebri acceleratori AI di Nvidia, progettate specificamente per il mercato cinese (nel 2022 l’amministrazione Biden aveva vietato l’esportazione dei modelli più potenti). Nonostante le limitazioni, gli H20 rimangono altamente performanti e sono in grado di operare in cluster su connessioni ad alta velocità.
Secondo le autorità statunitensi, la possibilità che entità cinesi possano utilizzare questi chip per costruire supercomputer di livello comparabile a quelli americani rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale, specie in ambiti come le simulazioni nucleari o militari.
L’importanza strategica del mercato cinese
Nel 2025, il 13% delle vendite di Nvidia proveniva da clienti con sede in Cina. Un calo importante rispetto al 26% del 2022, prima che le restrizioni governative inizialmente limitassero e ora praticamente azzerassero le esportazioni di hardware AI verso il paese asiatico. Tuttavia, nonostante il ridimensionamento del peso della Cina sul totale del fatturato, parliamo comunque di una fetta da diversi miliardi di dollari: il taglio improvviso delle vendite impatta dunque in maniera sensibile sia sui conti che sulle prospettive della società.
Una settimana ambigua con il governo USA
Il paradosso è rappresentato dal fatto che, a distanza di poche ore dalla notifica delle nuove restrizioni (ricevuta il 9 aprile), Nvidia ha annunciato un piano da 500 miliardi di dollari in investimenti interni, in collaborazione con l'amministrazione Trump. Sebbene questa cifra includa soprattutto le spese in conto capitale da parte di clienti come Amazon, Microsoft e Google, essa prevede anche la costruzione di un impianto di assemblaggio di server AI negli Stati Uniti da parte della stessa Nvidia.
Si tratta dunque di un rapporto ambivalente con il governo: da un lato, forti limitazioni verso l’estero; dall’altro, un importante sostegno e collaborazione sul territorio nazionale.
Azioni Nvidia: tonfo in Borsa del 6%
Il calo in borsa del titolo Nvidia, innescato dalle nuove restrizioni commerciali, riflette la crescente tensione tra Stati Uniti e Cina in ambito tecnologico. Gli investitori devono ora fare i conti con un nuovo scenario in cui la principale crescita di Nvidia potrà avvenire quasi esclusivamente nei mercati occidentali, con la Cina ormai esclusa dalle rotte commerciali strategiche.
Nel breve termine, l’impatto contabile dei 5,5 miliardi di dollari e l’erosione di una quota importante del mercato globale rappresentano una seria battuta d’arresto. Tuttavia, la crescente domanda di AI da parte di giganti come Amazon, Microsoft e Google — che stanno potenziando i propri data center — potrebbe offrire un contrappeso sul medio periodo.
In conclusione, il titolo Nvidia resta uno dei più osservati di Wall Street, e l’episodio delle restrizioni agli H20 in Cina è solo l’ultimo capitolo di una saga complessa che coinvolge geopolitica, tecnologia e sicurezza nazionale.
Cosa fare sul titolo Nvidia in Borsa?
Con buona probabilità, riteniamo che sia Nvidia che la stessa Cina, riusciranno a trovare un modo per aggirare il blocco imposto dal Governo degli Stati Uniti (come già successo in passato) o trovare un accordo nei prossimi giorni. Questo ovviamente riporterebbe estrema euforia in acquisto verso il colosso dei semiconduttori.
Dal punto di vista tecnico, il titolo Nvidia non è messo così male ed, anzi, il tonfo di oggi potrebbe rappresentare un'ottima opportunità di ingresso per un trade di breve periodo, cercando di cavalcare l'alta volatilità di questi giorni.
Faremo trading su Nvidia utilizzando lo strumento "NVDAUS" offerto dal broker Trive per ottenere una leva di 1:5.
Fonte: Trive.com/it
La zona più importante in assoluto per Nvidia è quella compresa tra 100$-90$, area rotazionale che ha funzionato da supporto da quasi 1 anno (agosto 2024). Riteniamo che sia molto complicato poter rompere questa zona e, come già successo in passato, potrà funzionare egregiamente come ottimo supporto per una ripartenza dei prezzi.
Con l'apertura odierna intorno ai 105 dollari per azione, Nvidia rappresenta già un'ottima opportunità di acquisto per un trade molto veloce, utilizzando appunto la leva offerta dal broker.
Valuteremo un ingresso in apertura, dopo attenta analisi e conferma volumetrica, con stop loss a 98$ e target a 120$ (massimo antecedente al Liberation Day).
Disclaimer: File MadMar.