Con il recente inasprimento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, il prezzo del petrolio WTI ha ripreso ad essere caratterizzato da un'altissima volatilità intraday. Nell'arco della sola giornata di ieri, infatti, ha subito un'oscillazione di volatilità di ben 3 punti percentuali (da massimo a minimo). Cosa fare adesso sull'oro nero? Scopriamo cosa dicono le scorte USA e la stagionalità.
Petrolio WTI: oggi in arrivo i numeri sulle scorte USA
Oggi alle ore 16:30 italiane verrà rilasciato dall'EIA (Energy Information Administration) l'aggiornamento sulle scorte settimanali di petrolio WTI negli USA. Ieri, come di consueto, l'American Petroleum Institute (API, l'associazione che rappresenta i produttori di petrolio) ha rilasciato i primi dati relativi alle scorte di petrolio che, nell'ultima settimana, hanno evidenziato un calo di 3,23 milioni di barili, in contrasto con le aspettative medie del mercato per un aumento di 1,3 milioni di barili. L'API ha inoltre riportato che le scorte di greggio nell'hub di Cushing sono scese di 0,9 milioni di barili. Per quanto riguarda i prodotti, le scorte di benzina hanno evidenziato un calo di 0,59 milioni di barili mentre quelle di distillati sono aumentate di 0,72 milioni.
Un dato che però è praticamente certo è il significativo aumento del prezzo del carburante negli USA (screenshot in alto). Il prezzo per un singolo gallone di benzina è aumentato da circa 3$ a 3,66$ attuali per la media di tutti gli Stati Uniti, con picchi intorno ai 5 dollari al gallone per le aree di California e West Coast.
Analizzando le scorte totali di petrolio si evince che per il momento sono abbastanza stabili, confermando un'offerta costante. Ciò che quindi fa muovere il prezzo del petrolio al rialzo è un aumento netto della domanda che potrebbe essere soltanto all'inizio di un nuovo ciclo di aumento dei prezzi.
Faremo quindi molta attenzione ai dati rilasciati oggi perchè saranno fondamentali per avere un quadro della situazione più preciso.
Stagionalità rialzista per il petrolio WTI
Analizziamo adesso la stagionalità tramite lo strumento Forecaster Terminal che ci permette di avere un quadro chiaro, precisto e sintetico della situazione.
Nella foto qui in alto viene mostrato il grafico del prezzo del petrolio attuale (linea rossa) e come media degli ultimi 5 anni (linea in blu). Il Forecaster ci indica che dall'ultima settimana di aprile ed ancor più dai primi giorni di maggio, il petrolio risulta rialzista fino ai primi giorni di giugno. Considerando però l'andamento attuale del prezzo, questo rimbalzo pare abbia leggermente anticipato il trend stagionale degli ultimi anni.
Prendendo in considerazione l'esatto periodo che va dal 1° maggio al 6 giugno, il Forecaster ci dice che le percentuali di ritorno medio per un'operazione rialzista sul petrolio sono nettamente a nostro favore ed oscillano tra il 22,5% della media a dieci anni ed il 30% della media stagionale degli ultimi cinque. Tutto questo a discapito di una perdita media per verso contrario (short) tra il 7 e il 12%, fornendoci quindi un rischio/rendimento stagionale di 1 a 3.
Come fare trading sul petrolio individuando i migliori livelli operativi
Per l'analisi odierna sul utilizzeremo lo strumento "WTISPOT" offerto dal broker Trive che ci permette di fare trading sul petrolio WTI senza doverci preoccupare delle scadenze tecniche dei contratti futures.
Il grafico qui in alto mostra il prezzo del petrolio su timeframe H1 utilizzando l'indicatore Biz Profile su base settimanale (linee rosse e viola) e giornaliera (blu e verde). Come stavamo già monitorando da giorni, l'area compresa tra 82$ e 80,5$ ha funzionato egregiamente come supporto, a conferma del fatto che sia a tutti gli effetti un livello di prezzo fondamentale per la prosecuzione del trend rialzista in atto.
La conferma è arrivata anche dai volumi (istogrammi) del Biz Profile che indicano un forte riassorbimento sia giornaliero che settimanale proprio in quell'area, in concomitanza con i forti scossoni di volatilità che abbiamo visto negli ultimi giorni. Questa zona si conferma essere il fulcro principale delle nostre analisi tecniche ed è proprio da questi livelli che valuteremo un ingresso long con stop loss al di sotto del cluster volumetrico segnalato dall'indicatore.
La zona può essere utilizzata sia per operazioni intraday (considerando l'alta volatilità) sia per operazioni di più ampio respiro. Attenderemo un ritorno del prezzo in area 82 dollari al barile per un ingresso "long" da confermare tramite studio price action e volumi, con uno stop loss sotto 80,5$ e con target impostato sui massimi precedenti a 85$.
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