Le politiche monetarie di FED (Federal Reserve Bank) e BCE (Banca Centrale Europea) hanno fortemente influenzato il cambio Euro/Dollaro nel corso degli ultimi due anni e ancor di più nelle settimane appena trascorse. Con la riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) ed il rilascio del PIL USA alle porte, cosa potrebbe accadere sul cambio dei cambi?
FED e BCE: differenze di politica monetaria
Mai come in questo ultimo periodo, le differenze di politiche monetarie delle due Banche centrali si sono notevolmente allontanate: la BCE ha scoperto le proprie carte annunciando un taglio dei tassi di interesse sicuro al 100% tra le riunioni di giugno e luglio mente la FED invece non è dello stesso tono e la sua comunicazione è ancora incentrata sull'essere "data dependent" e sul combattere l'inflazione che sta tornando a preoccupare.
La tabella qui in alto mostra cosa stanno scontando gli operatori a mercato in merito alla decisione dei tassi di interesse dei prossimi meeting del comitato esecutivo del FOMC.
A differenza di qualche mese fa, adesso il mercato si aspetta un primo taglio dei tassi USA a partire da settembre 2024 e soltanto per il 45% degli operatori. Un taglio quindi non è più così scontato come prima e questo ha notevolmente rafforzato il Dollaro americano nei confronti delle altre valute mondiali.
La situazione di politica monetaria tra Stati Uniti ed Europa è fortemente sbilanciata a favore del dollaro americano e questa nuova narrativa è palesemente riscontrabile dal quasi -2% perso dal cambio EUR/USD nella settimana appena trascorsa.
Dati alla mano, non dovrebbe esserci scampo per la valuta del vecchio continente, eppure c'è un elemento che non va affatto ignorato. L'Europa sta vivendo una grossa crisi di crescita economica (praticamente nulla) ed anche le aspettative per i prossimi anni non sono entusiasmanti.
Ecco che, però, un possibile taglio dei tassi di interesse potrebbe rimescolare le carte in favore di una ripresa del PIL totalmente inattesa fino a qualche settimana fa. In sostanza, una BCE "dovish" potrebbe essere un'opportunità di crescita per l'Euro che stava ormai scontanto una recessione europea quasi certa e che adesso, con un possibile taglio dei tassi di interesse, potrebbe essere evitata.
Secondo questa ipotesi, riteniamo che gli operatori possano riposizionarsi sul cambio EUR/USD a favore del primo, soprattutto perchè siamo ormai al cospetto di un macro supporto fondamentale dal punto di vista tecnico.
Livelli chiave EUR/USD: come fare trading sul cambio dei cambi
Per ciò che abbiamo detto in precedenza, valuteremo un ingresso long sul cambio Euro/Dollaro per un'operatività multiday attendendo ulteriori conferme dal prezzo.
Per l'analisi odierna utilzzeremo il broker Trive che, grazie al conto Prime Plus, ci offre uno spread incredibile di soli 0,1 pips sul cambio valutario Euro/Dollaro.
La situazione grafica è chiara, EUR/USD è al cospetto di una macro zona supportiva creatasi tra settembre e novembre 2023. Il prezzo sta ritestando il livello di ex rottura rialzista a 1,0650$ che sta funzionando attualmente come resistenza.
Valuteremo infatti un'operazione long soltanto dopo aver ottenuto una rottura significativa al rialzo proprio del livello prima indicato, ancor più precisamente di 1,0680$ (linea in blu).
Il segnale rappresenterebbe un'ottima rottura strutturale su timeframe H4 che permetterebbe di ipotizzare un rimbalzo tecnico significativo su base settimanale per un ritorno del prezzo almeno in area 1,0760$ (prima zona in giallo) e successivamente verso area 1,0880$. Entrambe le aree sono state individuate grazie all'indicatore proprietario Biz Profile offerto dal broker Trive, che ci permette di capire l'effettiva partecipazione degli operatori a mercato tramite lo studio delle zone volumetriche più dense.
Opteremo per un ingresso long a breakout del livello di 1,0680$ (dopo conferma di chiusura H4), con stop loss sotto l'ultimo minimo a 1,0590$ e con due target nelle due aree in giallo segnalate sul grafico, 1,0760$ e 1,0880$.
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