Con la giornata di ieri, si è conclusa la quarta seduta di fila negativa per l'indice americano S&P 500 che ha chiuso con un -0,66%. A cosa sono dovuti gli attuali ribassi e, soprattutto, ci sarà una fine nel breve periodo? Lo scopriamo in questo articolo.
Borsa USA: S&P 500, i ribassi sono fisiologici?
I mercati ci stavano segnalando già da qualche settimana che avevano bisogno di riprendere fiato dopo un incredibile rally rialzista del +28% dai minimi di ottobre 2023.
Di recente è stato pubblicato un interessante studio statistico di Goldman Sachs che metteva in relazione l'attuale rialzo da inizio 2024 dello S&P 500 (linea in verde) con la media degli anni senza elezioni USA (linea in azzurro) e con la media degli anni con elezioni presidenziali (linea in blu).
Il grafico mostrava palesemente il disallineamento tra il ciclo attuale e quello della media. Dal picco massimo di aprile a 5.277 punti, l'S&P stava facendo segnare una performance straordinaria del +10%, rispetto alla media in azzurro attesa del +4% e ben al di sopra degli anni con elezioni che vedevano addirittura un ribasso medio del -2%.
Con gli ultimi ribassi dell'indice americano, stiamo semplicemente tornando verso la media statistica delle performance annuali. In pratica, quello a cui stiamo assistendo è un semplice ritracciamento fisiologico per resettare gli eccessi e scaricare la maggior parte degli indicatori di analisi tecnica.
Dati alla mano, resta però un'anomalia rispetto alla media degli anni delle elezioni. Infatti, per Goldman Sachs, avremmo dovuto assistere a dei ribassi di oltre il 6% nel periodo tra marzo ed aprile essendo in anno di elezioni presidenziali. Ciò non è accaduto e quindi, probabilisticamente, siamo leggermente in ritardo rispetto a quel ciclo specifico.
Dai massimi di qualche settimana fa, lo S&P 500 dovrebbe in sostanza recuperare oltre il 12% di ribassi e ciò porterebbe l'indice a toccare il livello di 4.600 punti e dintorni (circa -7% dai livelli attuali). Scopriremo se l'indice ha davvero bisogno di un ritracciamento così corposo che, statistiche alla mano, rientrerebbe comunque nel normale corso degli eventi e non inficerebbe il trend rialzista di lungo periodo.
Come fare trading sullo S&P 500 e quali sono i livelli chiave
Per tutto ciò che abbiamo detto in precedenza, riteniamo che i ribassi non siano ancora del tutto terminati (al netto di piccoli rimbalzi) soprattutto per dei segnali tecnici piuttosto preoccupanti.
Per i livelli operativi utilizzeremo lo strumento "SP500" offerto dal broker Trive grazie al quale non dovremo preoccuparci delle scadenze legate ai future nonostante le commissioni e gli spread contenuti.
Il trend di lungo periodo cominciato ad ottobre 2023 e confermato da gennaio 2024, continua ad essere intatto ma c'è un importante segnale che desta un po' di preoccupazioni. La rottura della trendline rialzista tracciata dai minimi di gennaio sta mettendo a dura prova la validità del trend e, al netto di rimbalzi tecnici di bassa entità, il trend è attualmente ribassista dal punto di vista giornaliero.
Una conferma ulteriore la avremo con la possibile rottura anche dell'ultimo livello supportivo in area 4.930 punti che rappresenta l'ultima zona di accumulazione che ha poi generato gli ultimi massimi storici.
Occhi puntati sui prossimi giorni che saranno cruciali per lo S&P 500 e per la conferma del trend tialzista di più ampio respiro. L'indice si trova sul filo del rasoio ed ha tutte le carte in regola per poter proseguire la discesa.
Con un setup di questo tipo, è possibile operare in short dopo il breakout dei 4.930 punti, con stop loss poco sopra 5.080 e con target l'altra zona chiave presente sul grafico (in giallo) a 4.730 punti. Il rapporto rischio/rendimento è di 1:1,5 e l'operatività potrebbe durare qualche settimana.
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