Il Petrolio è lo strumento sicuramente più discusso degli ultimi giorni a causa del suo filo diretto con le vicende che interessano il Medio Oriente. I timori del mercato si spostano verso una possibile riduzione della produzione a causa dell'inasprimento del conflitto tra Israele ed Iran ed infatti il prezzo è aumentato di oltre 2 punti percentuali dai minimi di 83,5$ di ieri. Scopriamo se c'è riscontro anche dal punto di vista stagionale e cosa dicono le scorte di oro nero.
Petrolio WTI: scorte su minimi storici
Come già rilevato in un precedente articolo sul petrolio, Petrolio WTI e Gas Naturale: cosa dicono le scorte USA?, le scorte totali di greggio sono su minimi importanti e questa situazione non ha precedenti negli ultimi 10 anni.
Al di là delle SPR (Strategic Petroleum Reserve) degli Stati Uniti, c'è carenza anche di distillati e benzina, infatti non è un caso che il prezzo del carburante sia aumentato negli ultimi mesi, soprattutto negli Stati Uniti (+6% mese su mese).
Proprio ieri Biden ha confermato di non voler rimpinguare le SPR ma anzi, se proprio servisse, è pronto ad utilizzare le riserve strategiche per far fronte ad un possibile aumento di domanda interna. Insomma, lo stesso film già visto degli ultimi 2 anni.
Monitoreremo attentamente le scorte USA dei prossimi mesi, con particolare interesse a quelle rilasciate domani alle 16:30 per capire se c'è un incremento della produzione o della domanda aggregata di Petrolio.
Petrolio, cosa dice la stagionalità? È un buon momento per comprare WTI?
Ciclicità stagionale alla mano, come ci suggerisce anche il Forecaster dallo screenshot qui in basso, la seconda metà di aprile dovrebbe essere alquanto ribassista sul Petrolio.
Il mercato potrebbe però registrare un andamento anomalo a causa legata alle forti tensioni geopolitiche ed ai livelli estremamente bassi delle scorte di petrolio greggio.
L'andamento corrente infatti (linea in rosso) non ha subìto il consueto forte ritracciamento tra marzo ed aprile e, di conseguenza, i prezzi del petrolio continuano a far segnare massimi annuali. Attualmente ci ritroviamo dinanzi ad un'altra possibile fase ciclicamente ribassista che, dati alla mano, dovrebbe durare fino a fine aprile. Vista l'entità del conflitto in Medio Oriente e dei livelli degli stoccaggi precedentemente analizzati, riteniamo che il ritracciamento possa avere un'entità più esigua ed attestarsi ben al di sotto della media del -10% degli ultimi 5 anni.
Per tutti questi motivi, attenderemo una possibile contrazione dei prezzi per poter entrare al rialzo sul Petrolio WTI.
Come fare trading sul Petrolio WTI: i livelli tecnici
Per i livelli operativi faremo riferimento allo strumento "WTISPOT" offerto dal broker Trive, grazie al quale possiamo fare trading sul Petrolio senza doverci preoccupare delle scadenze tecniche dei contratti Futures.
Il grafico qui in alto mostra l'andamento del prezzo del Petrolio da inizio marzo, su timeframe H1. Le aree maggiormente significative sono segnate in giallo ed una di queste è già stata testata durante la giornata di ieri.
Attualmente stiamo assistendo a delle prese di profitto dopo il forte impulso rialzista di oltre il 2% cominciato dalla zona di 83,5$ e dintorni, avvalorato da un forte incremento dei volumi. Queste vendite sono riconducibili ad un semplice ritracciamento che ha raggiunto l'altro livello di attenzione a 84,5 dollari al barile. Si tratta di un livello ottimo per poter valutare delle operazioni di breve termine rialziste in ottica multiday infrasettimanale.
Infatti valutiamo un long proprio dai livelli attuali ad 84,5$ e dintorni con stop loss obbligato sotto i minimi di ieri a 83,35$ e con target sui massimi precedenti a quota 86,5 dollari al barile. L'attuale zona potrebbe funzionare ottimamente da supporto per una ripartenza del prezzo, essendo un forte agglomerato volumetrico segnalato perfettamente dal nostro indicatore Biz Profile (linee in blu).
Operazione da rapporto rischio:rendimento poco inferiore ad 1:1,5 e di breve periodo.