L’oro chiude un mese difficile, registrando un calo di quasi il 3% a novembre, il peggiore da settembre 2023. Tuttavia, negli ultimi giorni, il metallo prezioso ha mostrato una certa resilienza, guadagnando terreno grazie all’indebolimento del dollaro e al crescente rischio geopolitico legato alle guerre in Ucraina e Medio Oriente. Cerchiamo di capire se i rialzi confermano un'inversione di trend o le vendite prenderanno il sopravvento sul metallo giallo.
L’effetto Trump sulle prospettive dell’oro
Spingendo il dollaro al rialzo, la recente elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha pesato sull’oro. L’idea che le sue politiche, soprattutto sul fronte dei dazi e della spesa pubblica, possano alimentare l’inflazione e rallentare il ciclo di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, sta creando un contesto incerto per i mercati.
Gli economisti avvertono che il 2025 potrebbe portare maggiore volatilità, poiché la Fed potrebbe adottare un approccio più prudente. Questo scenario, unito alla forza del dollaro nelle settimane successive alla vittoria di Trump, ha messo pressione sull’oro, che tradizionalmente soffre in un contesto di tassi elevati e valuta statunitense forte.
Geopolitica e dollaro debole sostengono i prezzi a breve termine
Nonostante il trend mensile negativo, l’oro ha recuperato terreno negli ultimi giorni, con i prezzi spot che venerdì mattina sono saliti dello 0,8%, attestandosi a 2.661 dollari l’oncia. Questa inversione di tendenza è attribuita principalmente al calo del dollaro, che ha perso lo 0,4% nel caso del Dollar Index (DXY), e all’aumento delle tensioni geopolitiche.
La Russia ha intensificato gli attacchi alle infrastrutture energetiche in Ucraina, lasciando gran parte del Paese senza energia. Nel frattempo, in Medio Oriente, Israele ha colpito una struttura utilizzata da Hezbollah per immagazzinare razzi a medio raggio, aumentando l’incertezza nell’area. Questi eventi hanno riportato l’oro sotto i riflettori come bene rifugio, spingendo gli investitori a sfruttare il momento per proteggersi dai rischi globali.
Brian Lan, managing director della GoldSilver Central di Singapore, sottolinea che “le tensioni geopolitiche e l’indebolimento del dollaro stanno temporaneamente sostenendo i prezzi dell’oro, spingendo gli investitori a rivalutare il metallo prezioso come una riserva di valore in tempi di incertezza.”
Oro: cosa aspettarsi nel prossimo futuro?
Nonostante il rimbalzo a breve termine, le prospettive per l’oro restano incerte. Con i dati economici chiave degli Stati Uniti in arrivo la prossima settimana, come il report sull’occupazione e i nuovi posti di lavoro (JOLTS), i mercati cercheranno di interpretare le prossime mosse della Fed. Eventuali segnali di rallentamento nell’economia potrebbero favorire una politica monetaria più espansiva, spingendo il metallo giallo.
Tuttavia, se la Fed adotterà un approccio più cauto, come suggerito da BMI, il metallo prezioso potrebbe affrontare ulteriori pressioni nel medio termine. Per ora, però, i riflettori restano puntati sulle tensioni geopolitiche e sulla volatilità del dollaro, fattori che continueranno a influenzare i mercati dell’oro nei prossimi giorni fino a venerdì 6 dicembre.
Come fare trading sull'oro, livelli chiave
Se la situazione dal punto di vista macro è molto incerta, dal punto di vista tecnico e volumetrico le cose sono molto più chiare, soprattutto utilizzando i dovuti indicatori offerti dal broker Trive, il "Biz Profile" ed il "Biz Volatility".
Gli indicatori ci segnalano due aspetti molto importanti:
- L'oro ha già raggiunto la volatilità massima giornaliera (2.667 in magenta), quindi sarebbe poco probabile una ulteriore salita dei prezzi fino a stasera.
- Il cluster volumetrico del 25 novembre, giornata del forte sell-off ribassista, è stato raggiunto e rappresenta una zona resistenziale molto forte che difficilmente potrà essere rotta in tempi brevi.
Per questi due motivi ci aspettiamo quindi che la risalita dell'oro possa terminare nel breve periodo e dare spazio al trend ribassista di inizio settimana.
Entreremo "short" con un sell stop a 2.656 (minimo del cluster volumetrico di stamattina) piazzando uno stop loss a 2.675 (poco sopra i volumi di lunedì) ed un target price a 2.635, zona della volatilità massima giornaliera. Operazione multiday da chiudere entro venerdì prossimo.
Disclaimer: File MadMar