Il prezzo del petrolio registra un timido rialzo dopo il raggiungimento di un accordo, mediato da Stati Uniti e Francia, per il cessate il fuoco tra Israele e il gruppo libanese Hezbollah. Questo sviluppo ha generato ottimismo tra gli investitori, portando i prezzi del petrolio a stabilizzarsi dopo una giornata molto movimentata. Anche la riunione dell'OPEC+ del 1° dicembre potrebbe condizionare il prezzo nei prossimi mesi, scopriamo come in questo articolo e nella video analisi allegata.
Cessate il fuoco in Medio Oriente: impatto sul prezzo del petrolio
Il cessate il fuoco, entrato in vigore il 27 novembre, rappresenta un raro successo diplomatico in una regione segnata da conflitti e tensioni. La riduzione del rischio geopolitico tra Israele e Iran, che sostiene Hezbollah, potrebbe tradursi in una maggiore stabilità per il mercato petrolifero.
Secondo gli analisti di ING, "un accordo in Medio Oriente potrebbe contribuire a ridurre significativamente i rischi di approvvigionamento regionale nel breve termine." Tuttavia, permangono interrogativi sulla durata e sull'efficacia del cessate il fuoco, considerata l'instabilità cronica dell'area.
Oltre agli sviluppi in Medio Oriente, i trader stanno monitorando attentamente la situazione della Russia, altro importante attore globale del mercato energetico. Le restrizioni all'export russo e il rischio di ulteriori interruzioni influenzano le previsioni dell'offerta.
Nel frattempo, cresce l'attesa per il prossimo incontro dell'OPEC+ previsto per il fine settimana. Molti analisti si aspettano che il cartello rinvii ulteriormente l'aumento della produzione, un elemento che potrebbe mantenere i prezzi del petrolio stabili o addirittura spingerli al rialzo.
Petrolio: le prospettive
La combinazione di un potenziale allentamento delle tensioni in Medio Oriente e un eventuale intervento dell'OPEC+ potrebbe fornire al mercato petrolifero un periodo di relativa stabilità, almeno nel breve termine. Tuttavia, gli investitori restano cauti, considerando che il conflitto tra Israele e Hamas a Gaza è ancora in corso e rappresenta una fonte di rischio significativa.
Il petrolio, dunque, resta un termometro chiave per misurare la fragilità geopolitica della regione. Ogni segnale di stabilità, come il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, può dare respiro ai mercati, ma le incertezze di lungo periodo richiedono un monitoraggio costante.
Segnale inconfutabile dagli operatori
Il grafico qui sotto mostra un segnale incredibilmente chiaro sulla forza attuale degli investitori del crude oil. Vediamo esattamente cosa ci dicono gli indicatori "Advanced DPO" e "Wyckoff Causes/Effect" presenti nel Forecaster Terminal.
I due grafici ci segnalano che mentre da un lato (grafico superiore) il prezzo del petrolio ha registrato un andamento altalenante a novembre, la partecipazione degli investitori è invece decisamente cresciuta (grafico inferiore). La linea rossa nel grafico in basso indica proprio questo, la "forza" degli acquisti o delle vendite rispetto al prezzo.
Con un Wyckoff Causes-Effect al rialzo così fortemente direzionale rispetto al prezzo che invece è sostanzialmente stabile, possiamo ricavarne soltanto un'unica spiegazione tecnica, gli investitori stanno accumulando petrolio nel range attuale tra 67$-70$. Questo dato è importantissimo e la nostra analisi rialzista sul petrolio WTI si baserà soprattutto su questa considerazione.
Petrolio WTI, supporti tecnici e target chiave
Adesso andiamo a vedere quali sono esattamente i livelli tecnici da prendere in considerazione. L'analisi verrà effettuata sullo strumento "WTISPOT" presente nel broker Trive che ci permette di utilizzare la leva finanziaria 1:10 senza doverci preoccupare delle scadenze tecniche, trattandosi di uno strumento senza scadenza.
La zona di accumulazione resta invariata con il prezzo che continua ad oscillare tra 70$ e 67 dollari al barile. Questa zona continua ad essere perfetta per degli ingressi rialzisti di medio periodo sul petrolio.
L'evento dell'OPEC+ di fine settimana potrebbe accelerare la risalita dei prezzi e spingere il crude oil a toccare i 72,5$ e 75$ nei prossimi 2 mesi, almeno finché Trump non inizierà ufficialmente il suo mandato.
In conclusione, entreremo "long" dai livelli attuali (68,5$) con stop loss a 65,6$ e con target 72,5$ e 75$. Operazione con orizzonte temporale 2 mesi e che seguiremo con particolare attenzione viste le continue pressioni geopolitiche che potrebbero condizionare il prezzo.
Disclaimer: File MadMar