Il petrolio WTI torna ad essere sotto i riflettori degli operatori a causa delle pressioni mediatiche da parte dell'OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) ed in particolar modo a causa dello shock della produzione libica. Scopriamo cosa è successo e come gestire l'operatività sul petrolio WTI.
Produzione libica interrotta: quali ripercussioni sul prezzo del petrolio?
In seguito ai recenti disordini, le autorità libiche hanno dovuto tagliare produzione ed export di petrolio da oltre 1 milione a circa 450 mila barili al giorno. OPEC ed Exxon sostengono che servono investimenti globali in nuovi progetti petroliferi e che il rischio di gravi carenze di fornitura e prezzi alle stelle possa diventare più consistente. Exxon prevede che, senza nuovi investimenti, il mondo potrebbe affrontare un deficit di 70 milioni di barili al giorno entro il 2030.
È ovviamente il solito tira e molla dell'OPEC e di chi fa il gioco delle parti per cercare di sostenere il prezzo del petrolio nel breve periodo, quindi potrebbe essere una semplice distrazione mediatica momentanea. Ciò è avvalorato dal fatto che, mettendo i numeri in prospettiva, la diminuzione di circa 700-800 mila barili al giorno di produzione da parte della Libia corrisponde a malapena a meno dell'1% della produzione mondiale di oro nero.
Tra l'altro, come mostra il grafico qui sopra, la domanda statunitense di petrolio (e di riflesso anche mondiale) ha raggiunto il suo consueto picco stagionale. Dai livelli attuali quindi, tagli alla produzione o meno, assisteremo comunque ad un abbassamento del consumo di petrolio globale confermando che le mosse dell'OPEC sono le solite per cercare di sostenere al meglio i prezzi in periodi incerti come questi.
L'incertezza sui consumi è stata confermata anche dai livelli delle scorte di petrolio rilasciate ieri, in diminuzione di 800 mila barili, molto meno rispetto ai -2,7 milioni attesi dagli analisti.
Quali sono i livelli chiave di prezzo sul Petrolio WTI
Il petrolio sta confermando l'andamento neutrale che sostiene ormai da oltre un mese, totalmente bloccato nel range 71$-78$. I livelli operativi fanno riferimento allo strumento "WTISPOT" presente su Trive, contratto CFD a leva senza scadenza, ottimo per operazioni di più ampio respiro.
Grazie al broker Trive siamo in grado di ricorrere all'indicatore "Biz Profile" che ci permette di visualizzare a grafico le zone volumetriche più significative (istogrammi in rosso). È proprio intorno a queste zone che andremo a costruire le nostre operazioni di trading sull'oro nero sia al ribasso che al rialzo. Infatti la situazione di incertezza sia grafica che globale, ci obbliga ad avere un tipo di approccio più conservativo e senza alcun bias direzionale.
Quello che faremo è molto semplice, venderemo sulla parte alta del range laterale (77-78 dollari al barile) e compreremo sulla parte bassa (71-72 dollari al barile), facendo molta attenzione al rischio di ribassi significativi qualora la zona supportiva dovesse essere rotta. In entrambe le circostanze valuteremo uno stop loss di 2$.
Per quelle che sono le previsioni della domanda aggregata di greggio per i prossimi mesi, infatti, il rischio di ribassi significativi è considerevole in questa fase di equilibrio precario.
Disclaimer: File MadMar