Nebbia sulla Fed: la prossima mossa sui tassi spaventa Wall Street | Investire.biz

Nebbia sulla Fed: la prossima mossa sui tassi spaventa Wall Street

24 nov 2025 - 11:15

Mercati in tilt: le probabilità di un taglio nella prossima riunione Fed volano al 70%. Tra dati mancanti e una Fed divisa, regna l'incertezza totale.

A Wall Street si dice spesso che i mercati odiano l'incertezza. Se questo è vero, l'attuale clima attorno alla Federal Reserve è l'incubo perfetto per ogni investitore. Con la riunione del 9-10 dicembre 2025 alle porte, quella che doveva essere una fine d'anno ordinata si è trasformata in un dilemma caotico, dove nessuno - nemmeno i banchieri centrali stessi - sembra avere la bussola in mano. In questo articolo cerchiamo di capire le motivazioni dietro a questa incertezza.

 

 

Attese riunione Fed: il "colpo di frusta" dei mercati

La volatilità registrata la settimana scorsa è stata da manuale. Mercoledì, le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre sembravano morte e sepolte, scendendo al 30% dopo che i verbali della riunione di ottobre avevano suggerito una pausa. Venerdì, lo scenario si è completamente ribaltato: le probabilità sono schizzate oltre il 70%.

 

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Fonte: CME Group

Il catalizzatore? Poche parole del presidente della Fed di New York, John Williams. In un discorso sul target dell'inflazione, Williams ha accennato al fatto che potrebbe esserci "spazio per un ulteriore aggiustamento nel breve termine". Tanto è bastato. Sebbene i suoi commenti non fossero esplicitamente rivolti a dicembre, i trader, affamati di segnali, hanno interpretato quel "breve termine" come un semaforo verde, spingendo i rendimenti dei Treasury al ribasso.

 

 

Navigare alla cieca: l'effetto Shutdown

Ma attribuire tutto a Williams sarebbe riduttivo. Il vero problema è che la Fed sta pilotando l'economia americana con il parabrezza oscurato. Il recente shutdown del governo ha cancellato il report sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) di ottobre e ha ritardato i dati sull'occupazione.

Senza questi dati critici, i funzionari e gli investitori sono privi delle informazioni necessarie per prendere decisioni di fine anno ponderate. I pochi dati arrivati sono contraddittori: a settembre la crescita delle buste paga è stata solida, ma la disoccupazione è salita al 4,4%, un massimo di quattro anni. È il classico scenario "Rorschach": ogni funzionario vede nei numeri ciò che vuole vedere.

 

 

Una Banca Centrale divisa in due

Mai come ora, il comitato della Fed appare spaccato in due fazioni ideologiche inconciliabili.

Da un lato, i "Falchi dell'Inflazione". Con un'inflazione ferma al 3,0% (un punto sopra il target), figure come Susan Collins della Fed di Boston avvertono che il calo dei prezzi si è arrestato. Austan Goolsbee (Chicago) si è detto "a disagio" nell'anticipare troppi tagli, mentre Jeffrey Schmid (Kansas City) ha persino votato contro il taglio di ottobre, preferendo una pausa.

Dall'altro, le "Colombe del Lavoro". Preoccupati dal raffreddamento economico, governatori come Christopher Waller descrivono il mercato del lavoro come "debole e vicino alla velocità di stallo". Altri, come il governatore Stephen Miran, spingono per tagli più aggressivi di mezzo punto percentuale.

 

 

L'ultima chiamata

Con i tassi attuali fissati tra il 3,75% e il 4,00% dopo due tagli quest'anno, la strada è tutt'altro che segnata. Anche le grandi banche d'affari non sanno che pesci prendere: Citi definisce la decisione di dicembre "una scelta difficile", mentre Morgan Stanley non prevede alcun taglio fino al 2026, citando però rischi per l'occupazione.

Il tempo stringe. Il periodo di "blackout" nelle comunicazioni della Fed inizia il 29 novembre, subito dopo il Ringraziamento. Con pochissimi giorni rimasti per gestire le aspettative e una nebbia fitta sui dati macroeconomici, la riunione di dicembre si preannuncia come una delle più imprevedibili degli ultimi anni.

Tutto questo arriva in concomitanza con l'indice S&P 500 che raggiunge e, per il momento, viene respinto dal supporto tecnico dei 6.500 punti. Zona che, se rotta al ribasso, potrebbe cambiare completamente la conformazione tecnica e trasformare il trend in ribassista di medio periodo.

I prossimi giorni quindi, mai come stavolta, saranno cruciali per ritrovare la bussola nei mercati finanziari.

 

 

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