La volatilità delle ultime due settimane sui mercati finanziari ha lasciato di stucco i trader poco esperti e potrebbe aver consegnato ottime opportunità a quelli più navigati. Dal crash di settimana scorsa di quasi il -12% sull'indice Nasdaq, quest'ultimo ha recuperato tutta la discesa in sole 6 sedute di contrattazione. Cosa c'è dietro alla paura e all'euforia attuale dei mercati?
Dati macroeconomici USA positivi
I dati macroeconomici rilasciati negli ultimi giorni, tra cui inflazione, vendite al dettaglio e richieste di disoccupazione, hanno fatto rapidamente cambiare idea agli operatori di mercato che, da una paura immotivata, si sono settati nuovamente sulla crescita economica e su un mercato occupazionale robusto.
Ricordiamo che l'esplosione di volatilità riscontrata lunedì 5 agosto, con il VIX (Volatility Index) che ha fatto segnare 65 punti, è un evento molto raro ed è motivo di paura dilagante sui mercati finanziari (situazione simile al 2000, 2008, 2020). Il mercato scontava una possibile contrazione economica in seguito a delle trimestrali di Q2 non eccellenti per poi rivalutare, da un giorno all'altro, i suoi posizionamenti a causa di dati macro economici positivi.
L'inflazione al consumo (IPC) si è mostrata in leggera contrazione al 2,9% anno su anno rispetto al 3% degli analisti e quella alla produzione (IPP) ha fatto segnare un +2,3% YoY, praticamente vicina al target del 2% voluto dalla FED (Federal Reserve Bank).
In più, durante la giornata di ieri, si sono aggiunti i dati del Retail Sales (vendite al dettaglio) e dei Jobless Claims (richieste di disoccupazione) che sono stati estremamente positivi. Le vendite hanno subìto un aumento dal -0,2% al +1% mese su mese e dal 2% al 2,7% anno su anno e le richieste di disoccupazione sono rimaste stabili intorno alle 230.000 unità delle ultime settimane.
Questi dati non possono fare altro che confermare la visione di un'economia resiliente e di un mercato del lavoro ancora robusto. Un mix perfetto per far scatenare l'euforia rialzista dei mercati con l'indice Nasdaq che ha chiuso la seduta con un +2,3%, riportandosi prepotentemente sul livello pre-crash di lunedì scorso.
Cosa fare adesso sull'indince Nasdaq?
Quindi come dobbiamo comportarci nei confronti di un indice che ha fatto segnare oltre il +13% dai minimi di 6 giorni fa?
Lo vedremo tramite l'analisi price action e volumetrica grazie all'indicatore "Biz Profile" offerto dal broker Trive. I livelli operativi faranno riferimento allo strumento "NAS100" presente in piattaforma grazie al quale siamo in grado di fare trading sul Nasdaq senza doverci preoccupare delle scadenze tecniche trimestrali.
Come mostra il grafico qui in alto, il Nasdaq ha raggiunto il livello pre crollo in tempi relativamente brevi, per cui tutto ciò che faremo è stare a guardare con pazienza e molta attenzione. Questi livelli saranno uno spartiacque importante tra un possibile rifiuto ed una continuazione del trend ben più marcata.
E' qui che si gioca la partita e, volumi alla mano, valuteremo attentamente come cambierà la price action per tentare un'operazione ribassista dal livello attuale. Riteniamo che un ritracciamento fisiologico ed un ritorno all'equilibrio settimanale sia alla portata del Nasdaq.
Il livello da attenzionare per una possibile rottura ribassista e quindi inversione di breve termine è 19.445 punti. Proveremo uno short dopo conferma di rottura di questo livello con uno stop loss poco sopra l'ultimo massimo di periodo fatto registrare (attualmente 19.592 punti) e con target 19.000 punti circa (50% del movimento settimanale).
Disclaimer: File MadMar