La chiusura giornaliera di ieri ha fatto registrare un nuovo massimo storico per l'oro a quota 2.472$ l'oncia mentre l'argento è ancora nei pressi dei minimi dell'ultimo mese. C'è un aspetto, però, che potrebbe cambiare le sorti di quest'ultimo metallo prezioso. Vediamolo insieme
Le Banche Centrali continuano ad acquistare oro
Negli ultimi sei mesi del 2024, l'acquisto di oro da parte delle banche centrali ha raggiunto un livello record, nonostante un rallentamento moderato nel secondo trimestre. Le banche centrali di tutto il mondo hanno aggiunto un totale netto di 483 tonnellate di oro nei primi sei mesi dell'anno, superando del 5% il record di 460 tonnellate registrato nello stesso periodo del 2023.
Nel secondo trimestre, la domanda di oro da parte delle banche centrali è stata di 183 tonnellate, un aumento del 6% rispetto all'anno precedente, ma con un calo del 39% rispetto al ritmo di acquisto del primo trimestre. Il rallentamento è stato in gran parte dovuto alla Cina, che ha segnalato una pausa nelle aggiunte ufficiali alle sue riserve di oro nei mesi di maggio e giugno, dopo aver aumentato le sue riserve per 18 mesi consecutivi. Tuttavia, si specula che la Cina stia accumulando oro "fuori dai libri contabili", e nonostante la pausa, ha comunque aggiunto quasi 30 tonnellate di oro alle sue riserve nella prima metà del 2024.
La Turchia è stata il maggior acquirente nel primo semestre, aggiungendo 45 tonnellate alle sue riserve, seguita dall'India con 37 tonnellate. La Polonia è stata il maggior acquirente nel secondo trimestre, con un aumento di 19 tonnellate ed intende aumentare la quota di oro nelle sue riserve al 20%.
Nonostante il raffreddamento moderato della domanda di oro da parte delle banche centrali nel secondo trimestre, non ci sono indicazioni che esse stiano diminuendo il loro interesse per il metallo prezioso. Secondo un sondaggio del World Gold Council, il 29% delle banche centrali prevede di aggiungere ulteriore oro alle loro riserve nei prossimi 12 mesi, la percentuale più alta registrata dal 2018.
In sintesi, nonostante alcune fluttuazioni trimestrali, l'acquisto di oro da parte delle banche centrali continua a essere sostenuto, con l'incertezza globale che rende l'oro una riserva di valore sempre più rilevante.
La domanda di argento non è da meno
Il mondo consuma annualmente 1,3 miliardi di once di argento, ma i vecchi giacimenti minerari si stanno esaurendo e la produzione mondiale di argento è solo di 830 milioni di once. Questa discrepanza tra domanda e offerta rappresenta una crescente preoccupazione per il futuro del mercato dell'argento.
Come mostra il grafico a bolle qui in alto, negli ultimi decenni l'industria dell'argento ha aggiunto meno di 10 milioni di once all'anno in nuova produzione mineraria. Cifra destinata a scendere a circa 6 milioni di once all'anno nel prossimo decennio. Questo calo nella capacità di espansione della produzione mineraria si inserisce in un contesto in cui la domanda di argento continua a crescere, sia per usi industriali che per investimenti, aggravando ulteriormente la pressione sulle riserve esistenti.
Il deficit tra produzione e consumo solleva interrogativi sul futuro approvvigionamento di argento. Con i giacimenti più antichi che si stanno esaurendo e la scoperta di nuovi giacimenti che procede a un ritmo lento, l'industria potrebbe trovarsi di fronte a una sfida significativa nel soddisfare la domanda globale, considerando che avremo quasi 3 anni (fino a fine 2027) nei quali non verrà avviata alcuna nuova miniera d'argento.
Questo potrebbe portare a una volatilità dei prezzi dell'argento e a una maggiore attenzione da parte degli investitori e delle industrie che dipendono da questo metallo prezioso.
In sintesi, la situazione attuale evidenzia una crescente tensione tra l'offerta limitata di argento e una domanda che continua a superare la produzione. Il rallentamento nell'aumento della nuova produzione mineraria potrebbe portare a un futuro caratterizzato da carenze di argento e da un mercato sempre più competitivo.
Come fare trading su oro ed argento
Per tutto ciò che abbiamo detto in questo articolo e considerando anche analisi tecnica e margini operativi, riteniamo che sia molto più sensato intraprendere un'operazione di trading rialzista sull'argento, soprattutto per il lungo periodo.
I livelli operativi fanno riferimento allo strumento "SILVER" presente nella piattaforma del broker Trive, grazie al quale abbiamo a disposizione l'indicatore "Biz Profile" che identifica i migliori livelli volumetrici da prendere in considerazione.
In un contesto come quello del grafico qui sopra, l'argento sta cercando di creare una formazione di bottom sul timeframe H4 e, per il momento, abbiamo ottenuto una prima conferma con la rottura rialzista del POC (Punto di controllo) volumetrico a 27,11$ avvenuta l'8 agosto.
Questo livello rappresenta il nuovo supporto per il prezzo e infatti è stato già ritestato con ottimi risultati, facendo proseguire il trend rialzista fino alla soglia di 28$ ad oncia.
La zona dei 28$ e dintorni è una resistenza dura da poter essere rotta ad un primo approccio e potrebbe richiedere qualche giorno per smaltire la forte offerta presente in quella zona. Ne approfitteremo con un ingresso long dopo possibili ritracciamenti con retest del livello di 27$ e dintorni. E' possibile anche valutare un ingresso a mercato dalla soglia di 27,6$ ma riteniamo che l'approccio più cauto sia quello più corretto.
Piazzeremo uno stop loss a 26,27$ e due targets a 28,80$ e 31,80$, zone rispettivamente dei POC settimanali di fine e metà luglio.
Per l'analisi macro proposta sull'argento, è possibile intraprendere anche un'operatività di più ampio respiro con target temporale fine 2024.
Disclaimer: File MadMar