Ieri sono stati rilasciati i nuovi dati delle scorte di Petrolio negli USA ed, ad un occhio poco attento, potevano essere presi come positivi per una prosecuzione rialzista dell'oro nero. Così però non è stato perché dietro ai dati spesso si nasconde ben altro. Scopriamo insieme cosa ha fatto reagire in questo modo i mercati analizzando nel dettaglio altri aspetti. Questa situazione può essere sfruttata a nostro vantaggio per un Long sul Petrolio.
Petrolio WTI - Domanda ed offerta
Ripartiamo dall'analisi fatta il 29 settembre Caffè&Mercati - Occasione Long sul Petrolio, scorte ancora basse per ribadire ancora una volta un concetto fondamentale: il prezzo di un sottostante (ancor di più per una materia prima come il petrolio) è una bilancia tra domanda ed offerta che tende a raggiungere l'equilibrio al netto di speculazioni momentanee.
Il Petrolio è stato l'esempio palese di queste meccaniche. Da un lato infatti abbiamo un'offerta a livelli estremamente bassi e preoccupanti (scorte di petrolio in calo e tagli alla produzione) e dall'altra una domanda costante o almeno, è quello che credevamo.
Infatti, analizzando i dati sul fronte della domanda, ci siamo accorti che ci sono interessanti novità.
Il grafico qui in alto mostra la componente "Gasoline" derivata dal Petrolio, ovvero il carburante. La linea in blu rappresenta il prezzo del carburante mentre la linea in rosso rappresenta la domanda implicita.
Di solito domanda ed offerta vanno di pari passo, da luglio però il trend è nettamente cambiato e si è creata una divergenza non di poco conto. Questo cambio di trend è dovuto essenzialmente alla forte speculazione mediatica derivante dai tagli alla produzione dell'OPEC+ (Organization of the Petroleum Exporting Countries).
Per farla breve quindi, sul Petrolio abbiamo una situazione di disequilibrio: da una parte l'offerta è bassa ma dall'altra è bassa anche la domanda aggregata che quindi non permette di sostenere, nel lungo periodo, il prezzo. Con i forti ribassi di ieri fatti segnare dal petrolio (oltre il -5,5%), gli operatori hanno cominciato a scontare proprio questo aspetto.
C'è un punto però da sottolineare. I livelli attuali di domanda hanno raggiunto quelli di metà gennaio 2023 quando il prezzo veniva scambiato sulla soglia degli 80$ (US OIL Cash). Riteniamo quindi che i ribassi di ieri siano consoni alla situazione fondamentale ma che si sia quasi raggiunto un "fair value" per il prezzo del petrolio proprio sulla soglia di 82$-80$.
Per questo motivo cominciamo a valutare un posizionamento rialzista sull'oro nero, facendo molta attenzione a quelli che saranno i dati relativi alla domanda aggregata di carburante.
Analisi Tecnica - USOIL_Cash
Per l'analisi odierna utilizzeremo lo strumento USOIL_Cash offerto dal broker Kimura Trading. Il livello sopra citato (82$-80$) rappresenta anche dal punto di vista tecnico una zona molto importante di rotazione mensile.
Inoltre è proprio da questo livello che è scaturita la rottura rialzista dell'ultimo impulso che ha portato i prezzi ai massimi annuali a quota 94$. Riteniamo quindi che sia molto probabile un rimbalzo proprio nei dintorni del livello di 80$ a barile.
Il tutto dovrà ovviamente essere accompagnato da conferme price action almeno su timeframe giornaliero (un forte riassorbimento o una candela engulfing).
Livelli Operativi:
- Ingresso: 80$-82$;
- Stop Loss: 76,90$;
- Target 1: 87$;
- Target 2: 90$.