Nella giornata di giovedì, l’S&P 500 ha ufficialmente abbandonato la fase di correzione, mettendo a segno un rialzo del 2% e portandosi intorno ai 5.485 punti. Questo movimento rappresenta un recupero del 10% rispetto al minimo registrato l’8 aprile, chiudendo così la fase ribassista avviata lo scorso 13 marzo.
Rally diffuso guidato dal settore tecnologico
La seduta è stata caratterizzata da un forte spirito “risk-on” tra gli investitori, sostenuto da risultati trimestrali positivi e da un generale ottimismo sul fronte macroeconomico. Il Nasdaq Composite ha guadagnato il 2,7%, segnando la terza seduta consecutiva con rialzi superiori al 2%, un evento che non si verificava dal 12 aprile 2001, in pieno mercato orso post-bolla dot-com.
Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in guadagno di 487 punti (+1,2%), attestandosi a 40.093 punti. Per uscire dalla sua fase correttiva, il Dow dovrà superare quota 41.410,15.
Il comparto tecnologico ha trainato l’S&P 500, con una performance settoriale del +3,7%. A brillare in particolare è stato il settore dei semiconduttori, galvanizzato dai solidi risultati di Texas Instruments. L’ETF iShares Semiconductor (SOXX) ha registrato una delle migliori giornate dell’anno, guadagnando oltre il 24% dai minimi di aprile. Tuttavia, secondo Daniel O'Regan di Mizuho, l’indice SOX è ancora in calo di circa il 25% rispetto ai massimi di gennaio, segnale di quanto il settore fosse stato penalizzato nei mesi precedenti.
Il peso della politica commerciale
Il rimbalzo degli indici coincide con un crescente ottimismo circa la possibilità che l’amministrazione Trump riveda alcune delle misure tariffarie più aggressive, puntando a nuovi accordi commerciali. Tuttavia, il cammino resta incerto: gli operatori restano cauti in vista dei prossimi sviluppi, in particolare sul fronte dei rapporti con la Cina.
Dopo settimane di volatilità e incertezza, il ritorno dell’S&P 500 sopra il livello tecnico che segna la fine della correzione rappresenta un segnale incoraggiante per gli investitori. Tuttavia, l’equilibrio resta precario e molto dipenderà dalla traiettoria dei tassi, dalle mosse della politica commerciale statunitense e dalla qualità degli utili aziendali in uscita.
S&P 500 sotto la lente: livelli tecnici
Dal punto di vista tecnico l'indice S&P500 ha raggiunto una zona molto delicata. L'area tra 5.500 e 5.550 punti rappresenta l'ex livello di rottura ribassista più significativa.
Fonte: Trive.com/it
Il retest di questo livello potrebbe far tornare delle vendite per una possibile fase di ritracciamento di breve periodo. Valuteremo un ingresso long dopo un eventuale ritorno in area 5.350 punti ed approfitteremo dei bassi spread offerti dal broker Trive per fare trading sullo strumento "SP500". Lo stop loss verrà piazzato a 5.228 punti ed i target in zona 5.500 e 5.600 punti.
Disclaimer: File MadMar