Questa mattina è stato rilasciato il dato sul CPI (Consumer Price Index) del Regno Unito, risultato più alto delle aspettative. Questo potrebbe mettere pressione alla BoE (Bank of England) per un rialzo dei tassi ancora più corposo del previsto. Con queste premesse potrebbero esserci scenari rialzisti all'orizzonte per GBP/USD.
Inflazione Regno Unito
La settimana del Regno Unito ricca di dati macro economici importantissimi si apre con l'inflazione di maggio. Il dato headline (generale) anno su anno è stato pari all'8,7% al di sopra delle aspettative del 8,4% e in linea col mese scorso dell'8,7%. Il CPI Core (esclusi cibo ed energetici) si è attestato al 7,1%, oltre le stime del 6,8%.
I dati sopra riportati fanno capire come la componente core è quella che può dare molto più fastidio alla Banca centrale, che non può permettersi assolutamente di perdere la lotta contro l'aumento dei prezzi, a costo di innescare una recessione profonda nei prossimi mesi. Proprio per questo la BoE potrebbe essere molto più aggressiva del previsto e valutare un aumento maggiore dei tassi di interesse già per la riunione di domani. Per il momento l'aumento atteso è del +0,25% che porterebbe il costo del denaro al 4,75%. Da tenere sotto osservazione anche i rendimenti dei titoli obbligazionari del Regno Unito che fanno registrare nuovi massimi tra il 5% ed il 5,4% per le fasce inferiori ai 2 anni di scadenza.
Analisi Tecnica e livelli operativi su GBP/USD
Utilizziamo come sempre l'analisi tecnica e della price action per ricercare livelli operativi interessanti dai quali poterci posizionare in ottica long con rischio/rendimento a nostro favore. L'ultima forte area di supporto è rappresentata dalla fascia tra 1,2700 e 1,2630 dalla quale è scaturito l'ultimo impulso rialzista che ha portato ai nuovi massimi annuali a 1,2850.
Proprio grazie a questa zona abbiamo individuato 2 livelli di ingresso: 1,2730 e 1,2700. Lo stop loss sarebbe identificabile sotto 1,2630 e il primo target sui massimi annuali a 1,2850, con proiezioni finali su base settimanle fino ad area 1,3000. Le entrate a mercato dovrebbero sempre e comunque essere confermate dalla price action, per cui dai livelli sopra citati cercheremo ulteriori indizi per poter entrare in posizione.