I mercati americani hanno vissuto giornate di forte tensione, innescate da una revisione senza precedenti dei dati occupazionali statunitensi. Se fino a pochi giorni fa si parlava di un’economia resiliente, i numeri pubblicati venerdì scorso hanno completamente ribaltato la narrativa, mettendo in discussione la solidità del mercato del lavoro e aprendo scenari molto differenti sul fronte della politica monetaria della Federal Reserve. Ecco perché il Nasdaq 100 ha perso oltre 4 punti percentuali dai massimi.
In questo articolo e nel video allegato vedremo nel dettaglio cosa ci suggeriscono i dati per i prossimi mesi.
Occupazione USA: la revisione che non ti aspetti
Il dato principale, quello delle nonfarm payrolls di luglio, ha registrato una crescita di appena 73.000 unità contro le 106.000 attese. Ma la vera scossa è arrivata dalla revisione dei mesi precedenti: maggio è stato rivisto da 144.000 a 19.000, mentre giugno da 147.000 a 14.000. In totale, il sistema economico americano ha “perso” 258.000 posti di lavoro rispetto a quanto precedentemente dichiarato. Una discrepanza che, secondo Goldman Sachs, non si osservava dagli anni '60.
Questa revisione ha avuto un impatto immediato sulle aspettative di politica monetaria: la probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre è balzata dal 30% di giovedì all'81% in poche ore dopo il dato di venerdì. Tutto ciò ha messo sotto pressione i principali indici americani, con il Nasdaq in particolare che ha perso fino al 4% dai suoi massimi storici.
Tra narrativa macro e consumo a debito
Il rallentamento dell’occupazione avviene in un contesto in cui i consumi, almeno superficialmente, sembrano reggere. Gli ultimi dati sul PIL mostrano una spesa in crescita dell’1,5%, ma molti analisti ritengono che questa tenuta sia alimentata da un uso eccessivo del credito: un adulto americano su quattro ricorre ormai al debito per affrontare spese ordinarie, come la spesa alimentare. Una dinamica che potrebbe rendere il sistema vulnerabile in caso di shock improvvisi.
Donald Trump, nel frattempo, ha sfruttato la situazione per rafforzare la sua narrativa: ha licenziato la responsabile del Bureau of Labor Statistics, accusandola di aver "pompato" i dati in favore dell'amministrazione Biden. Un gesto che alimenta ulteriormente le tensioni politiche attorno alla lettura dell’economia americana.
Stagionalità a Wall Street: agosto, mese ambiguo
L’attenzione ora si sposta su agosto, un mese statisticamente imprevedibile. Le letture storiche offrono segnali contrastanti:
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Come ci suggerisce il Forecaster Terminal, la stagionalità classica di agosto mostra un'incidenza positiva: su base quinquennale l’80% dei casi è stato rialzista, con una media di circa il +5,6% per il Nasdaq. Anche considerando altri orizzonti temporali, le statistiche restano molto positive, come indicato dall'immagine qui in basso;
Fonte: Forecaster Terminal
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Tuttavia, il 2025 è un anno post-elettorale: statisticamente, in questi anni agosto è spesso un mese debole. Le statistiche parlano di una media del -1,6% negli ultimi 70 anni di andamento di S&P500.
Fonte: Carson Research
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Inoltre, la combinazione di tre mesi consecutivi di rialzi (maggio, giugno e luglio) nello S&P 500, ha portato in passato a un agosto positivo nel 62,5% dei casi, ma con una performance media modesta (+0,8%).
Un mix di segnali che rende difficile costruire una strategia direzionale netta nel medio periodo.
Analisi tecnica: livelli chiave per il Nasdaq
Dopo il sell-off degli ultimi giorni, il Nasdaq si trova su livelli tecnici cruciali. La fascia di supporto compresa tra 22.800 e 22.600 punti rappresenta un'area di rimbalzo potenziale già testata in passato. È qui che il mercato potrebbe trovare una base per ripartire, soprattutto se il taglio dei tassi da parte della Fed a settembre dovesse concretizzarsi.
Sul fronte rialzista, i target sono ben definiti:
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Prima resistenza a 23.200 punti;
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Seconda zona obiettivo in area 23.330–23.400 punti;
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Oltre questo livello, il Nasdaq potrebbe tornare a puntare i massimi storici.
Rimane però fondamentale considerare la volatilità stagionale e l’assenza di volumi tipica del mese di agosto, che potrebbero amplificare movimenti anche in assenza di notizie sostanziali.
Disclaimer: File MadMar.