Il governo americano annuncia un piano da 80 miliardi di dollari per costruire nuovi reattori nucleari. Coinvolte Westinghouse, Brookfield e Cameco, con partecipazione anche di gruppi giapponesi come Mitsubishi e Toshiba. Performance a doppia cifra per le azioni del nucleare e Cameco chiude oltre il +20%.
Siamo solo all'inizio di questo trend?
Energia Nucleare USA: una spinta strategica per la sicurezza energetica e l’AI
Gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo storico per la costruzione di reattori nucleari per un valore complessivo di 80 miliardi di dollari, con l’obiettivo di sostenere la crescente domanda di energia dovuta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e alla necessità di rafforzare la sicurezza energetica nazionale.
Il Segretario al Commercio, Howard Lutnick, ha sottolineato che l’amministrazione “è concentrata sullo sviluppo e la rapida implementazione di tecnologie nucleari avanzate”, definendo l’accordo “un pilastro per la sicurezza nazionale e per l’infrastruttura critica del Paese”.
Westinghouse, Brookfield e Cameco al centro del progetto
Il piano prevede l’utilizzo dei reattori AP1000 prodotti da Westinghouse, società controllata da Brookfield Asset Management (BAM) e Cameco Corp (CCJ) dal 2022. Secondo quanto riportato, i ricavi derivanti dal progetto saranno condivisi anche con il governo statunitense una volta raggiunte determinate soglie di profitto.
L’AP1000 è già stato scelto da diversi Paesi europei — tra cui Polonia, Ucraina e Bulgaria — per i propri programmi di energia nucleare, a conferma dell’affidabilità della tecnologia di Westinghouse e della leadership industriale delle aziende coinvolte.
L’impegno del Giappone e i mini-reattori GE Vernova
Un documento ufficiale del Ministero del Commercio giapponese (METI) ha aggiunto che aziende nipponiche come Mitsubishi Heavy Industries, Toshiba Group e IHI forniranno componenti per i reattori Westinghouse, nell’ambito di un più ampio piano di 550 miliardi di dollari di investimenti giapponesi negli Stati Uniti annunciato a settembre.
Parallelamente, è previsto anche lo sviluppo di reattori modulari di piccole dimensioni (SMR), i BWRX-300 prodotti da GE Vernova e Hitachi, per un valore potenziale fino a 100 miliardi di dollari. Questi reattori, più compatti e flessibili, rappresentano una nuova frontiera per il nucleare di nuova generazione.
Reazione dei mercati: Cameco vola a doppia cifra
La notizia ha innescato un rally immediato sui titoli legati al nucleare. Le azioni Cameco Corp. (CCJ) hanno chiuso la giornata con un balzo del +23,4%, mentre Brookfield Asset Management (BAM) ha guadagnato oltre l’1%. Al contrario, GE Vernova (GEV) ha ceduto circa il 2,3%, segno che gli investitori stanno premiando soprattutto i player già integrati nella catena di fornitura principale dei nuovi reattori.
Il titolo Cameco ha segnato un rally impressionante, raggiungendo quota 106 dollari per azione. Il superamento deciso della soglia psicologica dei 100 dollari ha rappresentato una chiara conferma del trend rialzista di lungo periodo, sostenuto da volumi record e da un contesto di forte ripresa per il mercato dell’uranio.
Dal punto di vista tecnico, finché i prezzi resteranno sopra 95 dollari, la struttura rimane solidamente impostata al rialzo, con un target di proiezione verso 115–120 dollari nel medio periodo. Un eventuale ritorno sotto i 92 dollari potrebbe invece innescare una fase di lateralità, ma il momentum resta estremamente positivo, alimentato dalle prospettive di espansione del nucleare statunitense e globale.
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