Gli operatori sono in trepidante attesa dell'aggiornamento sulle scorte di Gas Naturale USA, la cui pubblicazione è prevista oggi alle 16:30. Scopriamo cosa c'è dietro il rimbalzo degli ultimi giorni andando ad analizzare produzione e scorte totali. Potrebbe essere il momento giusto per comprare il Natural Gas?
Gas Naturale: scorte USA in focus
Come ogni giovedì, oggi alle 16:30 sarà diffuso l'aggiornamento sulle scorte USA di Gas Naturale. Il mercato si attende una diminuzione di 59 bcf (billion cubic feet) rispetto la precedente rilevazione settimanale di -49 bcf. Una cifra inferiore a questi livelli potrebbe far apprezzare il gas naturale e, viceversa, un aggiornamento più alto delle attese rappresenterebbe un fattore negativo per i prezzi.
Al di là di quelle che sono le variazioni settimanali delle scorte di gas naturale è sempre bene tenere sotto controllo quelle totali e metterle in relazione alla media degli ultimi 5 anni, come mostrato nel grafico qui in alto.
Infatti, seppur in diminuzione, le scorte totali sono a livelli molto alti in questo periodo dell'anno rispetto alla media (zona in grigio), circa 15 punti percentuali al di sopra, ed ovviamente questo fattore incide notevolmente sui prezzi. In pratica servirebbe un incredibile aumento dei consumi o una diminuzione drastica della produzione per far si che queste scorte, in poco più di un mese, diminuiscano drasticamente verso il classico minimo intorno ai 1.600 bcf totali.
Produzione di Gas Naturale USA
L'altro aspetto da valutare, quindi, è la produzione di Natural Gas. La notizia di ieri riguarda proprio questo aspetto, una delle aziende che si occupa dell'estrazione di questa materia prima, la Chesapeake Energy in Virginia, ha dichiarato un taglio della produzione di 0,8 bcf al giorno da 3,5 bcf a 2,7 bcf, facendo salire il prezzo del Natural Gas del +5% in chiusura giornaliera.
Ad una lettura superficiale, questo taglio alla produzione potrebbe sembrare un evento significativo per per un possibile aumento dei prezzi della materia prima ma le cose non stanno esattamente in questo modo. Se andiamo ad allargare i dati a nostra disposizione, prendendo in esame la produzione totale di tutti gli Stati Uniti d'America nel 2022 che ammonta a 36 mila miliardi di cubic feet e cioè circa 96 bcf al giorno, ci accorgiamo che il taglio della produzione sopra descritto non impatta in maniera significativa sul totale.
Le cifre parlano di un taglio di 0,8 su 96 bcf totali, meno dello 0,9% della produzione statunitense e, se paragonate alla produzione globale, il taglio impatterebbe per meno dello 0,4%. Cifre praticamente insignificanti rispetto al +15% delle scorte citato in precedenza.
Per questo bisogna sempre fare attenzione alla possibile speculazione mediatica di questo tipo di notizie e tutti i dati devono sempre essere contestualizzati come si deve. Concludiamo dicendo che il taglio potrebbe essere il primo di una lunga serie e quindi terremo monitorata la situazione. Per il momento valuteremo degli ingressi rialzisti sul gas naturale per un'operazione di ampio respiro ad accumulazione.
Cosa dice l'analisi tecnica e come fare trading sul Gas Naturale
Per i livelli operativi e per poter fare trading sul gas naturale, utilizzeremo lo strumento CFD (Contract for Difference) "NATGAS_Cash" offerto dal broker Kimura Trading che ci permette di avere un approccio più semplice ed immediato.
Il low ad 1,56$ raggiunto lunedì 19 febbraio rappresenta un minimo annuale importantissimo che risale al 2020 ed infatti, per il momento, è stato perfettamente rispettato. Il rimbalzo di circa il +20% fino alla soglia di 1,86$ ha scontato appunto la speculazione mediatica di un taglio alla produzione come visto in precedenza e potrebbe essere rapidamente riassorbito nei prossimi giorni.
Attenderemo proprio un ritracciamento per posizionarci long sul Gas Naturale nei pressi di 2 livelli chiave ben precisi, il primo tra 1,78$-1,74$ ed il secondo tra 1,68$-1,64$. Potrà essere valutato un ulteriore livello di ingresso al di sotto del minimo a 1,56$ solo e soltanto se si intende proseguire in ottica di accumulazione fino ai primi giorni di aprile.
Lo stop loss per la posizione di medio periodo inizialmente descritta è da piazzare proprio sotto gli ultimi minimi fatti registrare dal prezzo a 1,54$ ed i target saranno decisi con un rapporto rischio/rendimento contenuto di 1:2 ed 1:3 rispettivamente a 2$ e 2,15$.