I dati aggiornati del Gas Naturale su scorte, stagionalità e posizionamento degli operatori istituzionali stanno delineando uno scenario interessante, forse addirittura strategico in ottica di medio periodo. Dopo un primo movimento rialzista dai minimi di periodo – che ha portato il prezzo da 3,02 fino a quota 3,70 dollari per MMBtu – la situazione si è fatta più complessa, ma non per questo meno interessante. Analizziamo tutti i dati in questo appuntamento speciale di Caffè & Mercati con ospite Riccardo Zago.
Gas Naturale: scorte europee migliorano, ma non ovunque
Uno degli aspetti più rilevanti è l’aggiornamento sulle riserve di gas naturale in Europa. I dati parlano chiaro: la media dell’Unione Europea ha raggiunto il 46,3%, un valore decisamente superiore rispetto al 35% registrato solo un mese fa, che rappresentava un’anomalia sia storica sia statistica.
Tuttavia, i dati disaggregati mostrano differenze notevoli tra i singoli Paesi. L’Italia ha già superato il 57% di riempimento, seguita dalla Francia al 52%, mentre la Germania è rimasta più indietro, ferma al 38%. L’obiettivo dichiarato resta comunque il 90% entro la fine di novembre, il che lascia ancora spazio (e tempo) per acquisti importanti, che potrebbero sostenere i prezzi nei prossimi mesi.
Prezzo e livelli tecnici: attesa su supporti chiave
Spostandoci negli USA, dopo il recente impulso fino a quota 3,8$, il prezzo del Gas Naturale sembra essersi preso una pausa. I tentativi di rialzo degli ultimi giorni sono stati rapidamente riassorbiti, segno che il mercato ha bisogno di nuove spinte prima di ripartire. I livelli chiave da monitorare restano ben definiti: un eventuale ritorno verso i 3,00–3,20 dollari rappresenterebbe una possibile area di accumulo. Al contrario, solo una rottura netta e confermata sopra 3,80 dollari riaprirebbe lo scenario per target più ambiziosi, come 4,00 e 4,50 dollari.
Fonte: Investire.biz
Da un punto di vista tecnico, dunque, la prudenza è d’obbligo. Ma è proprio in queste fasi incerte che si possono cogliere le migliori opportunità, specie se supportate da elementi esterni come la stagionalità o l’analisi delle posizioni degli operatori istituzionali (COT Report).
Il fattore stagionalità: estate favorevole al gas
L’analisi stagionale condotta attraverso il Forecaster Terminal fornisce un quadro piuttosto chiaro: nella maggior parte degli ultimi cinque anni, il periodo compreso tra il 22 giugno e il 31 agosto ha visto performance positive significative. In media, il rendimento è stato del +32,9%, mentre il dato pluriennale si assesta intorno al +25%.
Fonte: Forecaster Terminal
Se applichiamo queste percentuali ad un prezzo di partenza in area 3,20 dollari, otteniamo obiettivi coerenti con i 4 dollari indicati come primo target tecnico, con la possibilità di estensione verso 4,50.
Le proiezioni per il 2026: scenario fino a 6 dollari
La U.S. Energy Information Administration (EIA) ha recentemente aggiornato le proprie previsioni a lungo termine. Secondo l’agenzia, il prezzo del Gas Naturale potrebbe raggiungere tra i 5,5 e i 6 dollari per MMBtu entro la fine del 2026. Un livello che, rispetto ai prezzi attuali, implicherebbe un rialzo potenziale tra il 70% e l’80%.
Fonte: EIA Energy Information Administration
Inoltre, le curve forward e i future stessi sembrano già scontare questo scenario. Anche dal punto di vista ciclico, il minimo atteso per quest’anno dovrebbe essere toccato tra maggio e giugno, per poi lasciare spazio a un rally prolungato fino a dicembre e oltre, confermando quindi l'analisi stagionale fatta in precedenza.
Il COT Report: cosa fanno i produttori?
Interessanti segnali arrivano anche dal Commitment of Traders Report. I produttori – tipicamente posizionati "short" per coprirsi dal rischio prezzo – stanno riducendo drasticamente le loro esposizioni ribassiste. In alcuni casi, sono passati addirittura in territorio positivo con posizioni nette "long".
Questo tipo di comportamento, raramente osservabile, suggerisce che i livelli attuali – tra 3,20 e 3,40 dollari – siano considerati dagli operatori industriali come prezzi di sottovalutazione. Anche un eventuale ritorno verso i 2,70 dollari, supporto chiave del 2024, potrebbe rappresentare un’opportunità tattica di ingresso.
Cosa fare quindi sul Gas Naturale?
In sintesi, il Gas Naturale si trova oggi in una fase di attesa. I fondamentali sono solidi, le proiezioni a medio-lungo termine sono fortemente rialziste e la stagionalità è dalla parte dei compratori. Tuttavia, il timing è cruciale.
Meglio attendere una conferma da parte della price action – magari proprio su un ritorno in area 3,00–3,20 dollari – o un segnale di forza oltre 3,80. Da lì potrebbe prendere forma un movimento che, come suggerito anche dai dati EIA, avrebbe come obiettivo i 5–6 dollari nei prossimi 18 mesi.
Nel frattempo, occhi puntati sulle scorte, sulla stagionalità e sul COT report.
Disclaimer: File MadMar.