I dati PMI (Purchasing Manager Index) rilasciati ieri fanno ritornare paure per un futuro europeo stagnante, eppure uno degli indici di riferimento, il Dax40, è vicinissimo a far segnare nuovi massimi storici. In questo articolo e nella video analisi allegata, scopriremo il perché di questo disallineamento macroeconomico e come potremmo sfruttare la situazione a nostro vantaggio.
Cosa ci dicono i dati PMI europei?
Secondo i dati preliminari dell'indagine PMI, nel mese corrente l'attività economica dell'Eurozona ha fatto registrare il primo calo in sette mesi. Spicca in particolare la riduzione dei nuovi ordini, la più significativa da gennaio.
Come mostra la tabela qui in alto, il settore manifatturiero continua a soffrire, registrando il diciottesimo mese consecutivo di diminuzione della produzione e segnando il calo più marcato del 2024, passando da 45,8 a 44,8 punti. Anche se il settore dei servizi è ancora in crescita, l'espansione è stata minima, la più debole da febbraio.
Germania e Francia mostrano segnali preoccupanti. Dopo un breve impulso ad agosto legato alle Olimpiadi, la produzione del settore privato francese è tornata a diminuire mentre la Germania ha registrato il calo più forte dell'attività economica da febbraio. Nel resto dell'Eurozona, la produzione è aumentata solo modestamente, al ritmo più lento da gennaio.
La fiducia delle imprese è in calo, raggiungendo il livello più basso degli ultimi dieci mesi. Le aziende hanno iniziato a ridurre il personale per il secondo mese consecutivo, preoccupate per la diminuzione dei nuovi ordini e l'incertezza sul futuro.
Anche l'inflazione mostra segnali di rallentamento. La domanda più debole ha contribuito a ridurre le pressioni sui prezzi, con un rallentamento sia dei costi di acquisto che dei prezzi di vendita. I prezzi nel settore manifatturiero sono addirittura diminuiti per la prima volta in quattro mesi.
“L'Eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione. Non serve molta immaginazione per prevedere un ulteriore indebolimento dell'economia, dato il rapido declino dei nuovi ordini e delle commesse in lavorazione”, ha commentato Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank. Sono le aziende del manifatturiero, continua l'esperto, quelle più in difficoltà, visto che stanno riducendo il personale al ritmo più veloce da agosto 2020. Anche nel settore dei servizi la crescita dell'occupazione sta rallentando, avvicinandosi alla stagnazione.
La buona notizia è che l'inflazione sembra attenuarsi, il che potrebbe influenzare le prossime decisioni della Banca Centrale Europea. Tuttavia, le prospettive economiche restano incerte, con segnali che indicano una possibile recessione più profonda nel settore manifatturiero e una stagnazione nei servizi.
Dax40 sui massimi storici, come agire sui mercati?
Nonostante la contrazione palese dell'Eurozona, l'indice tedesco Dax40 non ha perso tempo riportandosi sugli ex massimi storici in zona 19.000 punti.
I livelli operativi di oggi fanno riferimento allo strumento "Dax40" presente su Trive grazie al quale abbiamo soltanto 0,5 punti di spread tra denaro e lettera.
La situazione dal punto di vista tecnico farebbe pensare ad un netto prosieguo rialzista dell'indice, eppure, dal punto di vista macroeconomico le due cose non coincidono perfettamente.
Dietro al forte rialzo di oggi ci sono sicuramente gli operatori che puntano sulla possibile ripresa economica rafforzata dagli ultimi tagli dei tassi della BCE ed in generale su una politica monetaria più accomodante da qui in avanti. Ma questo aspetto non basta da solo a far ripartire una macchina così complessa come quella economica.
Quindi da qui in avanti faremo molta attenzione e valuteremo di volta in volta il da farsi, adottando un approccio di breve-medio termine per ogni entrata a mercato, come in questo caso.
Per il momento attenderemo un eventuale approdo sui massimi storici in zona 19.200 punti e dintorni, livello che rappresenta anche la volatilità massima settimanale raggiungibile dal prezzo, per valutare uno short molto aggressivo in controtendenza. In questo modo andremo alla ricerca di forti shock di liquidità che il mercato potrebbe offrirci e confermeremo il tutto grazie allo sviluppo volumetrico che ci segnalerà il nostro indicatore Biz Profile (istogrammi verde-blu).
Soltanto se vedremo un forte rifiuto dei volumi nell'intorno dei 19.200 punti, entreremo a mercato con stop loss di 200 punti e target 18.500 punti. In questo modo otterremo un trade da rischio/rendimento 1:2 e con orizzonte temporale molto stretto (massimo 2-3 giorni).
Disclaimer: File MadMar