Una decisione della Corte del Commercio Internazionale ha ribaltato una delle politiche più controverse dell’amministrazione Trump, dichiarando illegittima l’imposizione unilaterale di dazi doganali su scala globale. La notizia ha immediatamente innescato un forte rimbalzo dei future azionari statunitensi, segnando un potenziale punto di svolta nella narrativa macro-finanziaria di questi mesi. Analizziamo nel dettaglio gli sviluppi sui maggiori indici USA come S&P 500 e Nasdaq 100.
Dazi Trump bloccati da una sentenza: potere esecutivo oltre i limiti
Il Tribunale federale di New York ha stabilito che l’ex presidente Donald Trump ha abusato dell’International Emergency Economic Powers Act del 1977 (IEEPA), norma pensata per emergenze economiche internazionali, per giustificare dazi del 10% su una vasta gamma di beni importati da Canada, Messico, Cina e altri partner commerciali. Secondo la Corte, l’IEEPA non conferisce all’esecutivo il potere illimitato di introdurre tariffe, ruolo che la Costituzione assegna al Congresso.
Restano invece in vigore le tariffe su acciaio e alluminio, fondate su basi giuridiche differenti (come la Sezione 232).
La reazione dei mercati: sollievo e rimbalzo
La sentenza ha scatenato un immediato rally nei mercati: i future sull’S&P 500 sono saliti del +1,7%, quelli sul Dow Jones del +1,3% (oltre 550 punti) mentre il Nasdaq 100 è balzato di un +2% nella sessione after-hours. Nell'ultimo mese abbiamo assistito ad un'inversione decisa rispetto alla volatilità vissuta ad aprile, durante la quale l’S&P 500 era arrivato ad un passo dal bear market a causa del pacchetto tariffario “reciproco” lanciato da Trump il 2 aprile.
L’indice della volatilità VIX è ritornato sotto la soglia dei 20 punti (attualmente 18,4), segnalando un ritorno alla calma, anche se gli analisti avvertono: l’incertezza legale non è finita. L’amministrazione ha infatti già annunciato l’intenzione di ricorrere alla Corte Suprema, mantenendo alta la tensione sui mercati globali.
Il contesto politico e strategico dopo lo stop ai dazi
L’impatto della decisione va oltre i mercati. Come nota Aniket Shah di Jefferies, il verdetto potrebbe sbloccare le trattative commerciali bilaterali congelate con Paesi come Cina, Giappone, Unione Europea ed India. Tuttavia, resta l’interrogativo su quali strumenti alternativi potrebbe utilizzare l’amministrazione per ripristinare tariffe, tra cui la Sezione 301 o la Sezione 201.
Stephen Innes di SPI Asset Management ha commentato che “il mercato ha tirato un sospiro di sollievo dopo settimane di tensione legata alla guerra commerciale”. Ma anche lui mette in guardia: “I trader stanno anticipando lo smantellamento delle tariffe, ma l’appello potrebbe riportare tutto in discussione”.
Azioni sotto i riflettori: Nvidia, Google, Amazon in recupero
Tra i titoli che hanno beneficiato maggiormente del clima più disteso si segnalano i colossi della tecnologia:
-
Nvidia ha registrato un quasi +5% nel pre-market, favorita sia dalla distensione geopolitica che dalla trimestrale positiva di ieri sera (Nvidia vola dopo trimestrale, a Wall Street nuovi massimi in arrivo?);
-
Alphabet (Google) è salita del +2,1%, in una settimana in cui si è distinta per l’ampliamento della partnership con l’Unione Europea su infrastrutture digitali;
-
Amazon ha guadagnato circa +2,8%, grazie al combinato effetto del rimbalzo del sentiment e delle previsioni ottimistiche sui consumi estivi USA.
Anche il comparto industriale ha mostrato segnali di ripresa, con Caterpillar e 3M in aumento rispettivamente del +1,9% e +1,7%, mentre il settore dei semiconduttori — tra i più penalizzati dai dazi — ha visto una rotazione positiva su AMD ed Intel.
In conclusione, la decisione della Corte del Commercio sul caso Trump-tariffe non rappresenta solo un evento giuridico, ma un potenziale spartiacque per la politica commerciale americana e per il posizionamento degli investitori nei prossimi mesi. Resta alta l’attenzione sull’esito dell’appello, ma intanto Wall Street sembra voler riprendersi i massimi storici.
Disclaimer: File MadMar.