La decisione arrivata a sorpresa nelle ultime ore dalla Corte federale USA, che ha giudicato illegittimi i dazi di Trump, impatta positivamente sui mercati azionari europee. I principali listini del Vecchio Continente hanno aperto le contrattazioni in generale rialzo.
In questo contesto il FTSE Mib si spinge oltre i 40.500 punti, sopra i quali l'indice italiano dovrebbe andare a mettere sotto pressione i massimi degli ultimi 18 anni in area 40.650 punti. Il superamento di questi livelli dovrebbe andare a rafforzare il trend rialzista primario, con prossimi obiettivi i 41 mila punti.
Tra i titoli da seguire nella giornata odierna troviamo Nvidia, che nella serata di ieri ha comunicato i dati del primo trimestre. Andiamo a scoprirli.
Nvidia: ricavi primo trimestre in rialzo del 69%
Nella serata di ieri il colosso statunitense ha comunicato i dati del primo trimestre fiscale, chiuso lo scorso 27 aprile, che sono stati contrassegnati da numeri in crescita.
Nel dettaglio a società ha registrato ricavi per 44,1 miliardi di dollari, in crescita del 69% rispetto all'anno precedente e superiori alle attese degli analisti che si attestavano a 43,3 miliardi di dollari. L’utile per azione, esclusi alcuni elementi straordinari, è stato di 0,96 dollari, battendo le stime di consenso ferme a 0,93 dollari.
La performance operativa ha sorpreso positivamente gli analisti soprattutto per la tenuta della marginalità, che è stata del 60,5%, considerato che la società ha dovuto registrare una svalutazione di 4,5 miliardi di dollari legata alle restrizioni sulle esportazioni verso la Cina. Ricordiamo che questa svalutazioni è meno pesante di quello che il mercato si aspettava e che era posta a 6 miliardi di dollari
Nello specifico la divisione Data Center ha generato vendite per 39,1 miliardi di dollari, in rialzo del 10% rispetto al trimestre precedente e del 73% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. In crescita anche il segmento Gaming le cui vendite si sono attestate a 3,8 miliardi di dollari, rispetto ad attese poste a 2,85 miliardi di dollari.
Questi numeri confermano come la domanda di GPU gaming di alta gamma rimane solida. Infine il segmento Automotive, seppur ancora marginale, ha generato ricavi per 567 milioni di dollari, contribuendo a diversificare ulteriormente la base di ricavi.
Le vere sorprese arrivano dalla guidance per il secondo trimestre, con ricavi visti a 45 miliardi di dollari in linea con le aspettative del mercato. Tutto questo nonostante la società prevede un impatto negativo di 8 miliardi dovuto alle nuove restrizioni statunitensi sulle esportazioni verso la Cina.
Durante la conference call con gli analisti, il CEO Jensen Huang ha inoltre dichiarato che la società sta intensificando la produzione della nuova architettura Blackwell. Questa rappresenta la prossima generazione di soluzioni di calcolo per l’intelligenza artificiale, e ha piani di espansione significativi non solo in Europa ma anche in Medio Oriente.
Per quanto riguarda il fronte cinese le nuove misure imposte dall’amministrazione Trump in aprile hanno bloccato le esportazioni di chip per data center, come gli H100, determinando una svalutazione delle scorte per circa 4,5 miliardi.
La società sta quindi valutando la possibilità di sviluppare una variante Blackwell per il mercato cinese, che sia compatibile con le normative statunitensi, e consulterà le autorità americane qualora si giungesse a una soluzione tecnica soddisfacente.
Azioni Nvidia: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sulle azioni Nvidia nel breve e medio termine. E' stata una giornata all'ingegna della debolezza quella di ieri per il titolo Nvidia che, in attesa della trimestrale, ha chiuso le contrattazioni in ribasso dello 0,5% in area 134,8 dollari.
Le attese per la seduta odierna sono per un'apertura all'insegna degli acquisti, con i corsi che dovrebbero spingersi verso i massimi dello scorso mese di febbraio posti sui 140 dollari.
L'eventuale superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica, con prossimi obiettivi i 145 dollari e successivamente i massimi di sempre situati sui 150-154 dollari.
In questo quadro eventuali prese di beneficio verso i 125-120 dollari, dove troviamo sia la media mobile di lungo periodo che l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero essere sfruttare per nuovi acquisti.
Al contrario la perdita dei 120 dollari potrebbe essere utilizzata per aprire posizioni ribassiste, il cui primo target sarebbe situato sui 115 dollari. In prossimità di tale livello troviamo sia il transito della media mobile a 50 giorni che quello della trendline discendente ottenuta con i massimi storici e quelli del gennaio 2025.
La mancata tenuta del livello supportivo appena menzionato proietterebbe le quotazioni in area 108,92 dollari, prezzo dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 1° maggio.
Nel caso in cui anche queste ultime aree non dovessero arrestare la spinta ribassista, le azioni dovrebbero proseguire la discesa verso i 104 dollari e a seguire i 99,81 dollari, dove verrebbe chiuso un altro gap rialzista rimasto aperto il 23 aprile 2025.
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