I dati occupazionali degli Stati Uniti, buste paga non agricole (NFP, Non-Farm Payrolls) e disoccupazione, sono risultati al di là di ogni più rosea previsione degli analisti. Questo nuovo scenario dell'economia statunitense potrebbe cambiare le carte in tavola sia per la FED che per i mercati finanziari. In questo aricolo e nella video analisi allegata, scopriremo come agire sull'indice S&P 500.
Cosa dicono i dati sull'occupazione USA
Come tutti i primi venerdì del mese, il BLS (Bureau of Labor Statistics) degli Stati Uniti ha rilasciato i nuovi dati del mercato occupazionale relativi a settembre che potrebbero portare nuova spinta rialzista sui mercati finanziari nei prossimi mesi.
Come mostra la tabella qui in alto, i dati di venerdì sono stati molto positivi, mostrando un mercato del lavoro forte oltre ogni rosea aspettativa. I dati che più hanno sorpreso sono stati:
- Buste paga non agricole - 254.000 unità, ben al di sopra delle 147.000 attese ed in crescita rispetto al mese scorso. Per quanto riguarda i due mesi precedenti, le revisioni hanno riscontrato un aumento di ben 70.000 unità, lasciando intendere che forse il taglio della FED è stato prematuro;
- Tasso di disoccupazione - +4,1% in dimunzione rispetto al 4,2% del mese scorso e delle aspettative. Su questo punto incidono le quasi 800.000 buste paga in più nel settore governativo, l'aumento più alto nella storia americana (COVID escluso);
- Salario orario medio - +0,4%, oltre le aspettative del +0,3%. Il dato del mese precedente è stato revisionato al rialzo al +0,5%.
Anche se soltanto in pochi settori come Healtcare e Governativo, i dati mostrano un mercato occupazionale statunitense ancora in espansione, scacciando i malumori e le aspettative negative che iniziavano ad aleggiare sull'economia americana.
Questa nuova narrativa fa sicuramente piacere agli operatori, che possono continuare a puntare sul rally di fine anno, ma un po' meno alla FED che, dati alla mano, potrebbe aver commesso un grave errore nell'abbassare il costo del denaro di 50 punti base alla riunione di settembre.
Questa mossa ha fatto salire il decennale americano del 0,40% con conseguente aumento anche degli interessi sui mutui a 20 e 30 anni, un paradosso che fino a qualche giorno fa sarebbe stato impensabile attendersi.
Le prossime settimane e soprattutto la prossima riunione di politica monetaria sarà fondamentale per il possibile prosieguo rialzista degli indici americani, in particolar modo l'S&P 500 che andremo ad analizzare nel prossimo paragrafo.
Come operare su S&P 500, ecco i livelli chiave
Per sfruttare la forte euforia sui mercati in seguito ai dati occupazionali, cercheremo un trade long multiday sull'indice principale americano, S&P500. Utilizzeremo lo strumento "SP500" presente sul broker Trive sfruttando lo spread altamente competitivo del broker e potendo utilizzare l'indicatore "Biz Volatility" per l'analisi della volatilità implicita attesa.
Il grafico è ovviamente impostato al rialzo di lungo periodo ed il lieve sell-off di stamattina potrebbe essere un'ottima opportunità di ingresso sull'indicie. Il primo livello chiave da monitorare per un ingresso long è l'area dei 5.710 punti e dintorni, massimo di volatilità raggiungibile dal prezzo durante la giornata odierna. Il secondo livello, difficile da raggiungere nell'immediato e da considerare in ottica multiday, sarà 5.620 punti e dintorni.
Per i presupposti segnalati in precedenza, il trend rialzista potrebbe consolidarsi anche in orizzonte temporale di ampio respiro, puntando fino alla fine dell'anno o comunque, fino a poco prima di elezioni e prossima riunione della FED di novembre. Quindi, nel caso dovessimo entrare a mercato, opteremo per una gestione del trade di almeno un mesetto con stop loss massimo in area 5.590 (zona di volatilità massima settimanale). Il target andrà impostato ben oltre i massimi storici con spiragli a quota 5.900-6.000 punti.
Disclaimer: File MadMar