I dati occupazionali USA (NFP, Non-Farm Payrolls) di oggi creeranno sicuramente scompiglio e porteranno alta volatilità nei mercati finanziari. Confermeranno la forza del Dollaro degli ultimi giorni oppure consegneranno nuovamente il trend rialzista all'Euro? Analizziamo nel dettaglio come muoversi su EUR/USD.
Cosa aspettarsi dal report sull'occupazione di settembre
Il report sull'occupazione di settembre sarà pubblicato oggi pomeriggio alle 14:30 e gli economisti si aspettano di vedere un mercato del lavoro che continua a rallentare gradualmente. Tuttavia, alcuni sperano in un piccolo rimbalzo rispetto alla recente frenata nelle assunzioni.
Secondo le previsioni, i datori di lavoro avrebbero aggiunto 140.000 nuovi posti di lavoro a settembre, leggermente meno rispetto ai 142.000 di agosto. Altri, come Goldman Sachs e Oxford Economics, prevedono una crescita maggiore, stimando 165.000 posti, mentre Citi è più pessimista, prevedendo solo 70.000 nuove assunzioni.
Nonostante le differenze nelle previsioni, la maggior parte degli analisti concorda sul fatto che il mercato del lavoro stia raffreddandosi in maniera graduale, senza segnalare un’ondata di licenziamenti generalizzati. Il report di oggi sarà cruciale per la Federal Reserve, che deciderà sulla politica monetaria nel prossimo incontro di novembre.
Anche se ci sarà un altro report prima di allora, quello di settembre potrebbe essere l'ultimo senza distorsioni dovute a eventi recenti, come lo sciopero dei lavoratori portuali e quello dei dipendenti Boeing, oltre agli effetti dell'uragano Helene.
Le assunzioni nel settore privato sono attese in leggero aumento rispetto ad agosto, con circa 125.000 nuovi posti di lavoro. Tuttavia, il settore pubblico, che ha contribuito significativamente alla crescita occupazionale nell'ultimo anno, potrebbe rallentare a causa delle difficoltà di bilancio che molte amministrazioni locali stanno affrontando.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile al 4,2%, ma se dovesse tornare al 4,3%, potrebbe attivarsi la "Sahm rule", un indicatore che segnala l'arrivo di una recessione. Tuttavia, secondo alcuni esperti, tale allarme potrebbe risultare prematuro in questa fase.
Claudia Sahm: chi è l'economista che ha ideato la Sahm Rule
La vera domanda per gli investitori è se il mercato del lavoro si stabilizzerà a questi livelli o se continuerà a raffreddarsi in modo più preoccupante e soprattutto come impatterà tutto questo sul cambio dei cambi EUR/USD.
L'estrema forza del dollaro in seguito ai dati PMI dell'ISM
Non ci sono soltanto i dati occupazionali che potrebbero avvalorare la tesi di un Dollaro forte ma anche il Purchasing Manager Index (PMI) dell'ISM riferito al settore dei servizi, rilasciato ieri alle ore 16:00.
Questo indice tiene traccia di diverse categorie del settore servizi, dalle attività di business ai nuovi ordinativi passando per i prezzi ed è redatto grazie a dei sondaggi fatti ai direttori degli acquisti. Un valore sopra il 50 segnala espansione economica e, di contro, sotto 50 è sinonimo di contrazione economica.
La tabella qui sopra parla chiaro, l'ultimo dato ha dell'incredibile con l'indice ISM dei servizi che ha guadagnato complessivamente 3,4 punti passando da 51,5 a 54,9. Le categorie che hanno inciso maggiormente sul rialzo sono state Attività di Business (+6,6%) e Nuovi Ordini (+6,4%) con Inventari (+5,2%) ed Export (+5,8%) che non sono state da meno. La categoria Prezzi è stabilmente sopra il livello di 50 da ben 88 mesi consecutivi, segnalando una costante espansione negli ultimi 7 anni.
Questi dati segnalano, ancora una volta, l'estrema forza dell'economia americana a sostegno appunto della ripresa del Dollaro nell'ultima settimana. Ciò potrebbe mettere i bastoni tra le ruote alla FED (Federal Reserve Bank) che, con dati occupazionali così forti e con aspettative di inflazione in aumento, sarebbe costretta a rivedere i suoi piani di allentamento della politica monetaria restrittiva.
Come comportarsi su EUR/USD e quali sono i livelli operativi da osservare
I dati odierni impatteranno sicuramente sul cambio valutario più tradato al mondo, per questo cerchiamo di fare il punto della situazione aiutandoci con alcuni strumenti di analisi esclusivi del broker Trive e grazie agli spread quasi nulli (0,1) del conto Prime Plus.
Questa settimana abbiamo assistito ad un movimento molto direzionale sul cambio EUR/USD che ha perso circa l'1,6% dai massimi a quota 1,1200$. Questa esplosione ribassista è andata ben oltre la consueta deviazione standard settimanale (linea in blu), riconducendo il tutto ad un'anomalia statistica significativa.
Generalmente, quando assistiamo a movimenti del genere, sta a significare che il movimento attualmente in atto è talmente forte da risultare incontenibile anche per la statistica e la "normalità" delle precedenti settimane, un segnale che fa pensare ad un cambio di trend in atto.
Da questi presupposti, attenderemo con particolare attenzione i dati di oggi per poter valutare uno short di ampio respiro su EUR/USD con ingresso al possibile retest della zona di rottura ribassista a 1,1080$. Lo stop loss verrà posizionato ad 1,1150$ ed i nostri target saranno 1,0960$ e, per ultimo, 1,0830$.
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