UnitedHealth Group si riprende: il peggio è davvero passato? | Investire.biz

UnitedHealth Group si riprende: il peggio è davvero passato?

21 mag 2025 - 12:02

21 mag 2025 - 12:03

UnitedHealth Group affronta la crisi più profonda della sua storia recente: indagini, dimissioni del CEO e un crollo in Borsa superiore al 50%. Cosa succede?

Negli ultimi mesi, UnitedHealth Group - colosso statunitense delle assicurazioni sanitarie - è finita sotto i riflettori per una serie di eventi che hanno travolto l’azienda, minandone la reputazione e causando un crollo impressionante in Borsa. Una caduta che ha superato il 35% dai massimi di inizio anno, spingendo molti investitori a domandarsi se il titolo UNH sia diventato, oggi, un’opportunità di acquisto oppure una trappola da evitare.

 

 

UnitedHealth: ricavi in crescita, ma utili sotto pressione

Nel primo trimestre del 2025 UnitedHealth ha registrato ricavi pari a 109,6 miliardi di dollari, in crescita del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che, isolatamente, sembrerebbe segnalare solidità. Tuttavia, l’utile netto ha deluso le attese, fermandosi a 6,29 miliardi di dollari, pari a 6,85 dollari per azione.

Questo ha spinto il management a rivedere al ribasso le previsioni per l’intero anno, con un nuovo range compreso tra 24,65 e 25,15 dollari per azione, ben lontano dalla precedente guidance fissata tra 28,15 e 28,65 dollari.

Il colpo è stato particolarmente pesante sul sentiment di mercato, aggravato da una comunicazione giudicata opaca da parte della società e da una crescente incertezza normativa.

 

 

Una serie di eventi negativi

Il crollo delle azioni UnitedHealth non è stato innescato da un solo fattore, bensì da una combinazione di eventi che ha generato un “effetto valanga”. Prima di tutto, il tragico omicidio di Brian Thompson, CEO della divisione UnitedHealthcare, avvenuto nel dicembre 2024 a New York, ha sollevato dubbi sull’ambiente interno e sulla governance del gruppo.

A questo si è aggiunta un’indagine federale da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti relativa a presunti casi di frode legati al programma Medicare Advantage. Sebbene UnitedHealth abbia negato di aver ricevuto comunicazioni formali, l’eco mediatica dell’inchiesta ha fatto il resto, erodendo la fiducia del mercato.

Come se non bastasse, anche sul fronte manageriale la situazione è degenerata: il CEO Andrew Witty si è dimesso improvvisamente, lasciando il gruppo senza una guida stabile proprio nel momento di massima turbolenza. Al suo posto è tornato, seppur temporaneamente, Stephen Hemsley, già alla guida del gruppo tra il 2006 e il 2017.

 

 

Azioni UnitedHealth: il crollo in Borsa

A livello tecnico, le azioni UNH hanno vissuto un vero e proprio tracollo. Dai massimi di aprile sopra i 490 dollari, il titolo è scivolato fino a un minimo di 248 dollari, con una perdita superiore al 35%. La fase più critica è coincisa con le dimissioni del CEO e la conferma delle indagini federali. A quel punto il mercato ha reagito con un’ondata di panic selling, alimentata anche dai downgrade degli analisti.

Tuttavia, negli ultimi giorni si è assistito a un rimbalzo notevole: dai minimi, il titolo ha recuperato circa il +29%, chiudendo a 321,58 dollari il 20 maggio. Un recupero trainato anche dagli acquisti insider: diversi dirigenti della compagnia hanno aumentato la propria esposizione, interpretando evidentemente le attuali valutazioni come interessanti.

 

 

Rimbalzo o inversione?

Il mercato ora si interroga: si tratta di un semplice rimbalzo tecnico oppure dell’inizio di una fase di inversione strutturale? Alcuni segnali fanno ben sperare. La società continua a generare flussi di cassa solidi, non presenta livelli di indebitamento preoccupanti (debt/equity ratio a 0,75), e sta rivedendo al rialzo il prezzo delle polizze sanitarie per compensare gli impatti dell’inflazione accumulati tra il 2021 e il 2023.

Un elemento chiave sarà la gestione della questione giudiziaria. Se l’indagine su Medicare si concluderà con una sanzione pecuniaria limitata (come già avvenuto in casi simili), il titolo potrebbe beneficiare di un forte re-rating. In caso contrario, le pressioni continueranno.

 

 

Valutazioni e prospettive

A livello di multipli, il titolo quota oggi a un forward P/E intorno a 13,1, livello che non si vedeva da oltre un decennio. Questo lo rende, almeno sulla carta, uno dei titoli più a sconto nel settore healthcare statunitense. Il mercato, però, chiede chiarezza: serve un nuovo CEO stabile, un piano operativo credibile, e soprattutto una risoluzione delle questioni normative.

Non è un caso che anche il Forecaster Terminal la valuti come estremamente sottovalutata (zona di Panic Selling) tramite l'indicatore Market Mood Meter (MMM).

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Fonte: Forecaster Terminal

 

In conclusione, UnitedHealth Group rimane un asset strategico nel sistema sanitario americano. Ma proprio per il suo ruolo quasi “paragovernativo”, ogni mossa — giusta o sbagliata — viene amplificata nei riflessi borsistici. Chi investe oggi, lo fa puntando su una normalizzazione della situazione. I prossimi mesi, tuttavia, saranno decisivi per capire se il recupero potrà consolidarsi o se ci sarà un nuovo capitolo di turbolenza in questa già complessa vicenda.

 

Disclaimer: File MadMar.

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