Nike alla prova della trimestrale: cosa aspettarsi dal titolo? | Investire.biz

Nike alla prova della trimestrale: cosa aspettarsi dal titolo?

30 set 2025 - 11:15

Nike si prepara a pubblicare i conti trimestrali: analizziamo attese e rischi per capire se il colosso dello sportswear può finalmente riprendersi

Nike si prepara a presentare i risultati del primo trimestre fiscale e l’appuntamento ha un significato che va oltre il semplice aggiornamento contabile. Gli analisti parlano di un possibile punto di svolta, un passaggio chiave che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo ciclo di crescita dopo un anno segnato da errori di posizionamento, scelte commerciali discutibili e consumi globali in rallentamento. In questo articolo e nel video allegato vedremo cosa attenderci dal prezzo delle azioni Nike.

 

 

Azioni Nike alla prova della trimestrale: le difficoltà degli ultimi mesi

La società guidata da Elliott Hill, nominato CEO poco più di un anno fa, è chiamata a dimostrare che il percorso di rilancio è credibile e che la fiducia degli investitori può tornare a crescere.

Il colosso dello sportswear ha dovuto affrontare una serie di ostacoli che hanno inciso profondamente sui conti. Negli ultimi dodici mesi le azioni hanno perso oltre il 20%, a testimonianza delle difficoltà nel convincere il mercato. La strategia eccessivamente orientata verso modelli lifestyle come le Dunks e le Air Force 1, che per anni hanno dominato le tendenze, ha finito per perdere smalto. Allo stesso tempo, l’inflazione e l’aumento del costo della vita hanno ridotto il potere d’acquisto dei consumatori, rendendo le sneaker da 150 dollari un lusso rinviabile.

A complicare lo scenario, Nike ha accumulato importanti scorte di magazzino, costringendosi a liquidare i prodotti con sconti pesanti che hanno compresso i margini. La pressione competitiva, con Adidas e altri marchi più agili che hanno intercettato meglio i gusti delle nuove generazioni, ha accentuato la perdita di quota di mercato. Questi elementi hanno alimentato il pessimismo degli investitori, che ora attendono segnali tangibili di inversione di tendenza.

 

 

Il nuovo corso con Elliott Hill

Da quando Elliott Hill ha preso le redini dell’azienda, Nike ha impostato un cambiamento strategico volto a riportare il marchio al proprio DNA originario. La parola d’ordine è tornata a essere “performance”: meno enfasi sulla moda passeggera e maggiore attenzione alle esigenze degli atleti e allo sport. Questo approccio si è tradotto nella decisione di ripulire i magazzini, ridurre l’eccesso di scorte e rilanciare linee storiche come le Pegasus e le Vomero, che stanno riscontrando buoni riscontri tra i runner.

Parallelamente, Nike ha rivisto il proprio canale digitale. Dopo anni in cui l’online era diventato sinonimo di promozioni e sconti, la società punta ora a trasformarlo in un’esperienza premium, con prodotti esclusivi e prezzi più coerenti con l’immagine del brand. Non sono mancate le collaborazioni di alto profilo, come quella con Kim Kardashian e la sua linea Skims, pensate per riaffermare la rilevanza culturale e rafforzare l’appeal presso un pubblico femminile. Si tratta di tasselli che devono ancora dimostrare pienamente la loro efficacia, ma che delineano una direzione più chiara rispetto al recente passato.

 

 

Trimestrale Nike: le attese di mercato

Le stime raccolte da FactSet parlano di utili per azione attesi a 27 cent e di ricavi nell’ordine dei 10,99 miliardi di dollari. Il dato sui ricavi, pur rimanendo imponente, rappresenterebbe comunque un calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segno che il cammino di recupero è ancora lungo. Gli analisti concordano sul fatto che più dei numeri in sé conterà la guidance del management.

Jefferies ha parlato di un possibile turning point, sottolineando come il traffico retail sia tornato positivo, con un aumento dell’1,3% su base annua, e come i nuovi modelli abbiano intercettato un rinnovato interesse. Stifel, invece, definisce questa trimestrale una milestone, un passaggio intermedio ma significativo verso un ritorno alla “vecchia gloria”.

Anche Bank of America vede segnali incoraggianti, citando il buon andamento del back-to-school negli Stati Uniti, ma resta cauta sui rischi legati ai dazi doganali e alla debolezza della domanda in Cina. In definitiva, il mercato cerca conferme che la strategia avviata possa tradursi in una ripresa più duratura.

 

 

I rischi ancora presenti

Se da un lato le mosse di Hill stanno ridando slancio al marchio, dall’altro i rischi restano numerosi. La dipendenza dal mercato cinese è uno dei principali punti critici: la debolezza dell’economia di Pechino pesa sulle vendite e può frenare i progressi in altri mercati. I dazi imposti dagli Stati Uniti alle importazioni dalla Cina rischiano inoltre di comprimere ulteriormente i margini operativi.

A questo si aggiunge una concorrenza sempre più agguerrita. Adidas, ad esempio, ha trovato nuova linfa grazie al successo delle Samba e delle Gazelle, mentre brand emergenti stanno conquistando l’attenzione dei più giovani con prodotti innovativi e strategie di marketing mirate. In questo contesto, Nike deve dimostrare di saper tornare a dettare le tendenze, anziché inseguirle.

 

 

Analisi tecnica e prospettive del titolo

Dal punto di vista grafico, il titolo Nike continua a muoversi in un contesto fragile ed incerto. Le quotazioni si trovano al di sotto delle principali medie mobili di breve e medio periodo, segnalando un trend ancora ribassista. I livelli di supporto chiave si collocano nell’area dei 65-60 dollari, mentre le prime resistenze si trovano intorno ai 70 e successivamente agli 80 dollari. Un eventuale superamento di queste soglie sarebbe un segnale di forza, ma al momento il sentiment rimane prudente.

 

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Fonte: Forecaster Terminal

Gli indicatori tecnici, come il Market Mood Meter del Forecaster Terminal, mostrano segnali di Oversold (Panic Selling) marcati, segnale che l'incertezza e le preoccupazioni sono forti.

Questo tipo di segnale è da interpretare come una possibile opportunità di acquisto. Solitamente quando tutti vendono, soprattutto se siamo su dei supporti importanti come in questo caso, è molto probabile che il prezzo inverta successivamente. Staremo quindi a vedere i futuri sviluppi, considerando che, visti i dati, un ingresso di lungo termine sui prezzi attuali sarebbe molto interessante, soprattutto se la guidance dovesse essere positiva.

 

Disclaimer: File MadMar.

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