Negli ultimi mesi, il nome Palantir Technologies è tornato prepotentemente sotto i riflettori degli investitori globali per i diversi accordi siglati con il governo Trump. Ultimo, ma non per importanza, un accordo clamoroso per la creazione di un unico database federale. In questo articolo e nel video allegato, vedremo nel dettaglio quali sono le novità più importanti sul titolo Palantir. Da oggi potrai trovare la video analisi di Caffè & Mercati anche su Spotify: LINK.
Palantir: il boom in Borsa e l’ascesa governativa
Dall’inizio del 2025, le azioni Palantir hanno guadagnato oltre il 60%, portando il rialzo su base annua a circa il +490%, con un picco oltre i 133 dollari per azione. Questo rally è stato alimentato non solo dalla narrativa AI, ma anche dalla crescente centralità della società nei contratti governativi statunitensi e internazionali.
Nel primo trimestre del 2025, Palantir ha registrato un fatturato di 883,9 milioni di dollari, in crescita del 39% anno su anno e ben al di sopra delle attese di consenso (862,8 milioni). Solo negli Stati Uniti, i ricavi governativi sono aumentati del 45%, mentre quelli commerciali hanno segnato un +71%, per un totale di 628 milioni nel solo mercato domestico.
Le nuove stime di Palantir prevedono ricavi commerciali USA superiori a 1,18 miliardi per l’intero anno, con un fatturato complessivo atteso tra 3,89 e 3,90 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto alla precedente guidance (3,74–3,76 miliardi).
Difesa, NATO e il progetto Maven
Tra i driver più importanti della crescita, spicca la collaborazione con il Dipartimento della Difesa USA e la NATO. In particolare, il Maven Smart System – piattaforma AI sviluppata da Palantir per l’analisi in tempo reale di dati operativi e la classificazione di obiettivi in scenari di combattimento – ha visto il proprio budget aumentare del 166%. La NATO ha recentemente finalizzato l’adozione di Maven per modernizzare le capacità belliche dei suoi 32 Stati membri.
Altro progetto strategico è NGC2 (Next Generation Command and Control), che mira a rivoluzionare la pianificazione e l’esecuzione delle operazioni militari tramite reti digitali interconnesse.
Secondo l’analista Daniel Ives (Wedbush), il software AI di Palantir sarà un catalizzatore chiave per l’efficienza dei governi nei prossimi anni, spingendo la capitalizzazione della società verso la soglia dei 1.000 miliardi di dollari, quasi tre volte l’attuale livello.
Il lato oscuro dei dati: un super database federale?
Accanto al successo tecnologico e finanziario, Palantir è finita anche al centro di un acceso dibattito mediatico e politico. Secondo quanto riportato dal New York Times, l’amministrazione Trump avrebbe avviato trattative con Palantir per costruire un mega-database federale centralizzato contenente dati sensibili dei cittadini americani, tra cui:
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dichiarazioni dei redditi (IRS);
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posizione previdenziale (Social Security);
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dati su debiti studenteschi e bancari;
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informazioni sanitarie e assicurative;
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stato di immigrazione.
Il progetto – che coinvolgerebbe agenzie come SSA, IRS, Department of Education e Homeland Security – rientrerebbe nell’ambito di un ordine esecutivo firmato da Trump a marzo per “eliminare i blocchi delle informazioni” e “migliorare l’efficienza del governo”. Tuttavia, secondo diversi analisti e attivisti per i diritti civili, si tratterebbe di un primo passo verso un sistema di sorveglianza di massa.
L’ACLU (American Civil Liberties Union) ha lanciato l’allarme: “Stiamo assistendo alla creazione di un dossier centralizzato su ogni cittadino”. Altri commentatori lo hanno paragonato al Social Credit System cinese, paventando l’uso politico e repressivo di un simile strumento.
Azioni Palantir: multipli elevati e possibili correzioni
Nonostante i risultati record, il titolo Palantir è oggi tra i più cari dell’intero mercato tech USA. Secondo William Blair Research, il rapporto P/E forward supera le 200 volte, dieci volte la media dell’S&P 500.
Per giustificare gli attuali livelli di prezzo, Palantir dovrebbe quadruplicare il proprio fatturato nei prossimi 5 anni, mantenendo un tasso di crescita annuo del 40% e un margine operativo del 30%. Uno scenario molto ambizioso, anche per un leader dell’AI.
A livello tecnico, il titolo ha avviato una correzione dai massimi di 133,5 dollari. Un’eventuale discesa sotto i 120 dollari potrebbe aprire spazio verso i 115 dollari.
Fonte: Forecaster Terminal
Ad avvalorare la tesi di un possibile storno dei prezzi, prendendo spunto anche dall'indicatore "Market Mood Meter" presente nella sezione "Overbought-Oversold" del Forecaster Terminal, riteniamo che l'azienda abbia bisogno di uno storno di ritracciamento fisiologico. Confermato anche da una divergenza tra massimi di prezzo crescenti e massimi di MMM decrescenti, segnale palese che la partecipazione degli operatori a mercato stia diminuendo.
Disclaimer: File MadMar.