Le criptovalute continuano ad attirare l'interesse da parte di investitori e istituzioni di tutto il mondo. Dopo il benestare di Putin all'utilizzo delle valute digitali come mezzo di pagamento e l'ormai imminente approvazione della SEC del primo ETF su Bitcoin in USA è arrivato l'annuncio che il Queensland Investment Corporation, uno dei più grandi fondi pensione australiani, è pronto a fare alcuni investimenti nella blockchain.
Il fondo gestisce 92,4 miliardi di dollari australiani, pari a 69 miliardi di dollari USA, e in questo momento si colloca al quinto posto tra i più ricchi in Australia. Inizialmente Queensland partirebbe in sordina, con investimenti limitati in attesa che vi sia un miglioramento delle infrastrutture e una limitazione dei rischi legati a frodi e raggiri, ma in seguito la quota potrebbe anche aumentare.
Criptovalute: un interesse crescente dei fondi pensione
In Australia vi sono già alcuni investitori privati e family office che hanno investito delle risorse nelle criptovalute, quindi in questo la strada è già aperta. Ancora però non vi è stato un decollo vero e proprio perché non sono entrati in campo i grandi fondi che raccolgono i risparmi di milioni di persone, troppo ancorati a una gestione convenzionale.
In altri Paesi qualcosa si è già mosso. Ad esempio negli Stati Uniti alcuni mesi fa è stato stipulato un accordo tra ForUsAll, società americana di gestione del piano 401(k), e Coinbase per investire una parte dei contributi dei lavoratori nella piattaforma dell'Exchange. Precedentemente in Nuova Zelanda, il piano piano pensionistico KiwiSaver Growth Strategy ha annunciato l'impiego del 5% del patrimonio gestito in Bitcoin.
Negli ultimi tempi anche il Canada è salito alla ribalta con CDPQ, il suo secondo fondo pensione, che ha raccolto 400 milioni di dollari per i prestiti crittografici presso Celsius Network. In Europa invece la situazione è ferma. I gestori nel Vecchio Continente sono preoccupati per le ripercussioni a livello reputazionale e normativo che potranno avere gli investimenti nelle criptovalute. Per questa ragione per il momento hanno scelto di starne fuori.
Allo stesso modo in Australia c'è anche chi rimane fisso nelle posizioni contrarian a quelle prese da Queensland Investment Corporation. Si tratta di Sunsuper, gestore di fondi pensione con sede sempre nel Queensland. Il fondo da 85 miliardi di dollari australiani (63 miliardi di dollari USA) ha manifestato un certo interesse verso la tecnologia che sta alla base delle criptovalute, ma ha escluso che Bitcoin e simili possano entrare a far parte del portafoglio d'investimento.
Criptovalute: la situazione di mercato
Le criptovalute intanto continuano a marciare spedite, rinfrancate dal crescente interesse a livello istituzionale. Nelle ultime ore Bitcoin lambisce quota 60.000 dollari e si avvicina a grandi falcate verso il record storico conseguito nel mese di aprile di 64.778 dollari. Nelle ultime 24 ore il principale token digitalizzato ha realizzato un guadagno del 3,40%, portando all'8,76% il profitto settimanale.
Anche Ethereum si è dimostrato in gran forma, arrivando a oltre 3.800 dollari e preparandosi alla sfida dei 4.000 dollari, soglia psicologica oltre la quale si getterebbe alla caccia del record storico di 4.366 dollari di maggio. La seconda criptovaluta più capitalizzata ha guadagnato il 5% nell'ultimo giorno e il 6% nell'ultima settimana.