Le quotazioni del Bitcoin sono riuscite a tornare al test dei 55.000 dollari. Dalla pandemia di Covid-19 i prezzi della prima criptovaluta per capitalizzazione e quelli dei principali indici di Borsa si sono mossi in maniera simile, smentendo di fatto tutti gli analisti che vedevano la moneta digitale come un asset rifugio, al pari dell’oro.
Con ottobre le cose sono tuttavia cambiate, mentre i listini mondiali aggiornavano i minimi di periodo, i corsi della valuta virtuale hanno dato il via ad un deciso rally dopo il test dell’area psicologica dei 40.000 dollari. Bloomberg riporta come nelle ultime 10 sedute il platino è stato il macro asset più correlato al Bitcoin, con un coefficente pari a 0,76 (con 1 due strumenti si muovono all’unisono e -1 che evidenzia un movimento inverso).
Ricordiamo come il metallo prezioso è uno degli strumenti finanziari più utilizzati per proteggersi dall’inflazione. Tuttavia, la natura volatile delle criptovalute potrebbe invertire presto la narrazione.
Bitcoin: tutti i motivi del rialzo
Vi sono diversi motivi che hanno spinto il rialzo della prima criptovaluta per capitalizzazione. Bank of America ha dichiarato che il settore è diventato troppo grande per essere ignorato dagli investitori, U.S. Bancorp ha lanciato un servizio di custodia di Bitcoin e criptovalute e la notizia che in Brasile c’è una proposta di legge per regolare il comparto.
È da segnalare come CoinDesk riporti come alcuni grandi investitori abbiano piazzato ordini per 1,6 miliardi di dollari in pochi minuti lo scorso 6 ottobre. Un altro fattore a sostegno delle quotazioni, oltre a dei commenti positivi della SEC che ha dichiarato che non metteranno al bando le cripto come la Cina, potrebbe essere identificato da molti piccoli trader che starebbero acquistando in massa seguendo la parola “Uptober” che circola sui social media. Anche il Soros Fund Management di George Soros ha confermato le indiscrezioni affermando di avere diversi Bitcoin in portafoglio (clicca qui per i dettagli).
Bitcoin: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le quotazioni del Bitcoin sono riuscite a rimbalzare a ridosso del supporto a 40.400 dollari, dove passano il livello orizzontale ereditato dai top del 6 gennaio 2021 e la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 19 luglio e 21 settembre 2021.
L’impulso ascendente ha poi permesso ai corsi di oltrepassare la trendline disegnata 13 aprile e 6 settembre 2021, arrivando al livello dinamico che unisce i massimi del 16 maggio e 6 settembre 2021. La reazione dei corsi su quest’ultima zona di concentrazione di domanda a 54.700 dollari sarà da monitorare con attenzione, in quanto una sua rottura permetterebbe ai compratori di spingersi verso la soglia psicologica dei 60.000 dollari.
Al contrario, se i venditori dovessero tornare in vantaggio, si aprirebbero scenari ribassisti fino ai 49.000 dollari, dove verrebbe effettuato un nuovo test della linea di tendenza rotta negli ultimi giorni. Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di matrice short mirando ad un riassorbimento nel breve periodo da 54.000 dollari. Lo stop loss sarebbe identificabile a 56.000 dollari, mentre l’obiettivo a 50.000 dollari.