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Le multinazionali USA sono in contatto con la Casa Bianca per trovare un compromesso sulle app cinesi;
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Molte sono le società americane coinvolte e la perdita di business in Cina potrebbe avere effetti rilevanti;
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La Cina potrebbe attuare delle ritorsioni a costo di mettere a rischio l'espansionismo delle sue aziende
Ormai è guerra aperta. Le grandi aziende americane sono insorte contro il provvedimento di Donald Trump di mettere al bando negli Stati Uniti le famosissime app cinesi WeChat e TikTok. Questa settimana una serie serrata di telefonate è intercorsa tra le principali multinazionali USA e l'Amministrazione alla Casa Bianca.
L'obiettivo è quello di dissuadere il Governo americano a implementare l'ordine nelle prossime settimane, restringendone gli effetti. Le prospettive non sono delle migliori, visto che un portavoce della Casa Bianca ha affermato martedì che Washington non è intenzionata a indietreggiare riguardo il provvedimento. Lo scopo è proprio quello di proteggere il popolo americano da ogni tipo di minaccia informatica che riguarda la salute e la sicurezza.
WeChat e TikTok: cosa stabilisce l'ordine firmato da Trump
Il tycoon newyorchese è stato perentorio. Con l'ordine esecutivo firmato il 6 agosto, le aziende e tutti i cittadini americani non potranno effettuare alcun tipo di transazione con ByteDance. Il provvedimento entrerà in vigore 45 giorni dopo a partire da quella data. In questa maniera le società a stelle e strisce interessate all'acquisizione di TikTok dovranno accelerare i tempi.
Nella serata dello stesso giorno un secondo ordine è stato firmato dalla Casa Bianca, stavolta con riferimento a WeChat, gestita da Tencent. Anche in questo caso le tempistiche sono le medesime e le conseguenze potrebbero essere più serie dal punto di vista sociale. Questa piattaforma è infatti molto utilizzata da immigrati cinesi per rimanere in contatto con le proprie famiglie in Cina.
I principali timori del Governo a stelle e strisce stanno nel fatto che le app citate permetterebbero al Partito Comunista Cinese di violare la privacy degli americani e, cosa ancor più grave, di creare dossier con informazioni riservate con lo scopo di ricattare o di effettuare operazioni di spionaggio industriale.
Quali effetti per il futuro senza le app WeChat e TikTok?
Le implicazioni per le grandi aziende americane sarebbero disastrose, soprattutto per quanto riguarda l'app WeChat. Tale piattaforma è utilizzata da 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo, in modo particolare a Pechino. Governi, imprese e consumatori, utilizzano questa applicazione per effettuare pagamenti con il telefonino, per l'e-commerce, per la messaggistica e per ogni tipo di comunicazione. Di conseguenza tutte le multinazionali USA che fanno affari nell'ex-Impero Celeste hanno bisogno di questa app per raggiungere i consumatori: la perdita di redditività e quindi la diminuzione di competitività in caso di ban sarebbero notevoli.
Tra le big company maggiormente coinvolte c'è sicuramente Apple. Secondo l'analista Ming-Chi Kuo di TF International Securities, le vendite di iPhone in Cina potrebbero subire una contrazione addirittura del 30% se entrasse in vigore il divieto. Molte altre aziende subirebbero comunque ripercussioni dolorose una volta tagliate fuori dai servizi digitali di Tencent. Nel settore dello sport e dell'intrattenimento, la National Basketball Association ha un accordo con la società cinese per trasmettere in streaming tutte le partite in Cina.
L'interruzione del rapporto con Tencent costerebbe quindi svariati milioni di dollari all'azienda sportiva. Il fuoco incrociato tra le due superpotenze ha intaccato il fatturato di moltissime aziende USA che svolgono la loro attività nel territorio del Dragone. Lo dimostra un sondaggio pubblicato martedì all'US-China Business Council, secondo cui l'86% di oltre 100 imprese associate riferisce di aver subito danni dalle tensioni in atto tra Washington e Pechino.
Non ultime sono da considerare le eventuali ritorsioni che il Governo cinese potrebbe attuare nei confronti degli Stati Uniti, ad esempio impedendo alle aziende cinesi di pubblicizzarsi su Facebook e Google. A giudizio della maggior parte degli analisti, questo danneggerebbe notevolmente la capacità di queste grandi compagnie di espandersi all'estero. La mossa del Presidente USA potrebbe quindi risultare strategicamente sbagliata.